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giovedì 16 agosto 2012

Ad affossare la finanza pubblica italiana non sono stati solamente i governi di Berlusconi, D'Alema e loro cortigiani. Migliaia di amministratori locali hanno saputo fare peggio di loro

Storia di un degrado immaginato ed accaduto
Non volevamo credere al nostro amico.
Verde pubblico diffuso ed infissi aperti
-Parte del quartiere Gassisi-
Già tre o quattro mesi fa ci aveva fatto sapere che l’Amministrazione Comunale, quella dei percettori di “pensioncina mensile”, era riuscita a dare un proficuo impiego ai fabbricati del “centro storico”. Si tratta -come la gente di Contessa sa- delle tante case di Via Gassisi restaurate nell’ottica di preservarne l’antica impronta pre-terremoto.
Abbiamo chiesto all'amico quale fosse stata la scelta di Sergio Parrino (berlusconiano, in versione Miccichè) e di Antonio Messina (ex Udc, poi PD) per bene utilizzare, nell’interesse di Contessa Entellina, quell’importante quartiere. L’amico non ci ha saputo dare indicazioni, si è limitato a dirci che ogni volta che attraversava il quartiere notava le persiane socchiuse e le porte “disponibili” ad una spintarella.

Infissi ormai da rifare
Siamo rimasti sorpresi.
Sapevamo che c’erano stati impegni, gridati durante la campagna elettorale in piazza, per utilizzare quel quartiere per attrarre gente da Venezia e dal continente. Sapevamo pure che il sindaco aveva rifiutato tutte le richieste provenienti dall’associanismo locale, perché per quello splendido quartiere (costato molti, ma molti, soldi ai contribuenti italiani) egli immaginava una destinazione più che culturale, una destinazione del “SAPERE” stampigliato con la maiuscola: installare lì la Biblioteca Comunale e dispiegarvi altra scienza locale.
Successivamente però abbiamo saputo che la Biblioteca era stata ubicata nei locali soprastanti la palestra; ed in quella occasione il sindaco aveva fatto sfoggio da intellettuale e disse: “La cultura è importante, sappiate che l’Africa è arretrata perché … non possiede cultura”.
Ma torniamo al “Centro storico” di Via Gassisi.
Ancora ieri, ferragosto, l’amico ci disse che in Via Gassisi  ferveva la vita: “finestre e porte sono tutte socchiuse, segno evidente che lì ci vive gente”.
Finestre aperte
Non abbiamo resistito alla curiosità che l’amico ci propinava ma non ci soddisfaceva.
Oggi abbiamo visitato il cuore del “Centro Storico” -risanato con bei quadrini provenienti dall’Irpef degli italiani, compresi ovviamente quei cittadini della Padania-.
Appena messo piede in via Gassisi abbiamo rilevato, in pieno agosto, un prato compatto di erba (erbacce ?) sufficiente per il pascolo di un gregge di ovini. Abbiamo comunque affrontato la scalinata ed in effetti finestre e porte erano socchiuse.

L'abbandono regna sovrano
Di utilizzo proficuo come da impegni assunti dal sindaco ex pd poi berlusconiano e dal vice-sindaco ex-udc e poi pd: NULLA.
Non c’era in giro nessuno, proprio nessun turista veneziano e nessun intellettuale con i libri sottobraccio.
Attraverso una finestra socchiusa avremmo voluto intravedere almeno un uomo di cultura, posato lì dal sindaco, invece niente.
Abbiamo invece intravisto il tetto del locale bagno  crollato giù.
Ci siamo immediatamente ricordati  che i nostri “amministratori-pensionati”  nei quattro anni che sono stati finora  in Municipio  hanno solamente, esclusivamente, (con una sorta di rosario in mano) contato i giorni che li separavano da ogni 27 di mese. 
Null'altro hanno saputo o voluto fare.
Abbiamo avuto innanzi agli occhi come nel mentre loro seguivano la monotona litania dei giorni mancanti al 27 del mese, purtroppo  il Centro-Storico di Via Gassisi (restaurato con i preziosi soldi degli italiani e privo di manutenzione), sia andato in rovina.
Cosa possiamo dire a Sergio Parrino e al suo vice-pensionato ?
Avessero affidato i locali all'associazionismo locale, evitando inutili scuse di "collaudo" o "non collaudo", la comunità ne avrebbe goduto e la finanza pubblica non ne sarebbe uscita come "sterilmente spendacciona".
Però, siamo consapevoli che quando il primo obiettivo dei politicanti diventa la "pensioncina" mensile, il resto non conta.

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