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mercoledì 18 luglio 2012

Stato-Mafia. Nell'inchiesta c'è Dell'Utri e come testi arrivano i componenti la famiglia Berlusconi

Marcello Dell'Utri, uomo della cerchia stretta berlusconiana, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Palermo per l'ipotesi di estorsione ai danni del suo principale, Silvio Berlusconi.
Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, é stata convocata come teste e come parte offesa dalla Procura di Palermo nell'ambito della stessa indagine a carico di Dell'Utri.
Sono questi gli ultimi sviluppi dell'inchiesta palermitana sulla trattativa Stato-mafia, per la quale Silvio Berlusconi era stato convocato lunedì a Palermo dai pm come teste. L'ex premier non si è presentato, opponendo il legittimo impedimento.
I magistrati avrebbero voluto sentire Berlusconi in particolare per approfondire un aspetto: i presunti rapporti tra Marcello Dell'Utri ed esponenti mafiosi.
I magistrati ipotizzano una «estorsione politica» di cui Dell'Utri si sarebbe fatto «portatore» quando Berlusconi era presidente del Consiglio. Secondo il giornale Repubblica, riferendosi sempre alla convocazione dell'ex premier come testimone, i pubblici ministeri palermitani sarebbero interessati a chiedere all'ex premier di alcune spese fatte per conto di Dell'Utri o di «prestiti infruttiferi» fattigli negli ultimi anni. Fra i nodi che gli inquirenti vorrebbero sciogliere, quello relativo all'acquisto da parte dell'ex premier della villa di Dell'Utri sul lago di Como per quasi 21 milioni di euro, a fronte di un valore dell'immobile che sarebbe stimato in circa nove milioni di euro. Da qui la decisione di indagare Dell'Utri per il reato di estorsione.
Nell'inchiesta di Palermo Marcello Dell'Utri è indagato insieme, tra gli altri, all'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino, al senatore Calogero Mannino e ai generali dei carabinieri Mario Mori e Antonio Subranni.

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