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venerdì 20 luglio 2012

Sicilia. Da noi inquisiti, condannati e mafiosi hanno porte aperte

Con 39 voti contrari e 32 a favore, l'Assemblea regionale Siciliana ha bocciato una norma che avrebbe introdotto il divieto per sindaci, presidenti di Provincia e del presidente della Regione di effettuare nomine o assegnare incarichi di consulenze nella pubblica amministrazione, in enti e societa' partecipate a soggetti sottoposti a rinvio a giudizio o che hanno subito condanne per mafia, corruzione o associazione a delinquere.
La votazione e' avvenuta a scrutinio segreto, su richiesta del capogruppo del Pid Rudy Maira e appoggiata dal Pdl, suscitando forti critiche da parte del Pd che chiedeva il voto nominale.
Lo stesso Rudy Maira, appartenente ad una formazione politica filo-Cuffaro, ha ritenuto corretta la soluzione emersa dalla votazione.
L’emendamento, sostiene Maira, «era palesemente anticostituzionale. Non veniva considerato il principio della presunzione di innocenza e per di più si esentavano dall’impossibilità di ricoprire incarichi coloro che scelgono i riti alternativi».
La norma potrà essere attuata solo quando a livello nazionale si deciderà di adottare una linea analoga a quella proposta da Speziale fanno sapere dal Pid.
Nel frattempo? Nel frattempo, aspettando il giro di vite da Roma, è accettabile che a Palermo si continui a perpetrare una politica fatta di spese inutili e incarichi affidati a persone gravemente colluse?

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