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domenica 29 luglio 2012

Il Servizio Sanitario vuole risparmiare sui farmaci.

Arriva una modifica sulla prescrizione dei farmaci: il medico non dovra' indicare il nome del farmaco, ma solo il  principio attivo.
La novita'  non piace alle case farmaceutiche, che ovviamente non hanno interesse a promuovere l’adozione dei principi generici.
In cosa consiste ?
I medici saranno tenuti ad indicare sulla ricetta il nume principio attivo (ad esempio: acido acetilsalicilico) se esistono diversi farmaci equivalenti, non potranno indicare la marca.
Potranno continuare ad avere i farmaci di marca solo i malati cronici che già lo utilizzano.
Perchè l'avversione dei medici ?
Oltre che le case farmaceutiche sono pure preoccupate le associazioni dei medici di famiglia per i “rischi” che una simile norma introdurrebbe, come l’importazione di principi a basso prezzo da paesi extra-Ue (ossia, Cina).
Le aziende farmaceutiche (rappresentate da Farmindustria) dal canto loro vedono minacciato il ricco mercato dei farmaci di marca in Italia (il 90% dei farmaci venduti in Italia è di marca, contro circa il 38% della Germania e circa il 30% della Gran Bretagna. La media in Europa è il 50%).
Il medico che indicherà la marca del farmaco dovrà aggiungere la motivazione per cui lo prescrive.
Per i medici di famiglia indicare il principio attivo ingenererà confusione nella ricetta, con l’effetto che il medico non saprà effettivamente quale farmaco in concreto il paziente utilizzerà.  Inoltre, secondo il presidente della Federazione dei medici di famiglia non ci sarà un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale, che comunque rimborsa solo il farmaco generico equivalente a costo minore (ora l’eventuale differenza, se un paziente sceglie un farmaco di marca, è a carico del paziente stesso). Nel 2011 la spesa pubblica per farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale è stata pari a 12 miliardi, con un meno 4,6% rispetto al 2010.

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