StatCounter

sabato 7 luglio 2012

Che in Italia esista il parassitismo sono 60 milioni di cittadini a dirlo. Il problema nasce quando si vorrebbe che i tagli riguardino gli "altri"

I punti che creano malumore
Sanità. Pare sia il capitolo più contestato delle misufre governative.
In effetti, apparentemente gli ospedali con meno di 120 posti letto restano in piedi ma la loro sorte è in realtà incerta: il governo, che ne aveva inizialmente previsto l'eliminazione per decreto, ed in esso era pure compreso -secondo il Corriere della Sera- l'Ospedale dei Bianchi di Corleone, ha deciso di non operare di sua sponte ma di consegnare, se così si può dire, la mannaia alle regioni, obbligate a «razionalizzare la rete ospedaliera».
Il decreto «ammazza ospedali», come l'hanno definito alcuni governatori di regione sul piede di guerra, ha inoltre confermato tutte le altre misure di riduzione della spesa annunciate alla vigilia:
-taglio del Fondo sanitario nazionale,
-ridefinizione dei tetti di spesa farmaceutica,
-riduzione della spesa di acquisto di beni, servizi e prestazioni da privati accreditati.
È imposta anche la riduzione di 18 mila posti letto a livello nazionale.
Da queste misure il governo conta di risparmiare 5 miliardi.

Pubblica amministrazione.
I pubblici dipendenti delle amministrazioni centrali sono  3 milioni e 250 mila - un numero imponente, incredibile, che ha pari proporzioni di pesantezza solo in Grecia.
Il governo prevede l'eliminazione del 20% dei dirigenti ministeriali (speriamo tagli i "raccomandati") e del 10% del personale: una misura tra i 250-300 mila dipendenti in 3 anni.
Le piante organiche dei ministri e degli enti pubblici non economici saranno «rimodulate» entro la fine di ottobre 2012: per i dipendenti in eccesso sono previsti il prepensionamento con le norme precedenti alla riforma Fornero o la mobilità (80% di retribuzione per un biennio e poi licenziamento).
Il ministro Griffi avrebbe voluto estendere le nuove norme anche a regioni e enti locali, ma è prevalsa la linea "più morbida" del Ministero dell'Economia che punta sul blocco delle assunzioni e sul licenziamenti in base a dei parametri cosiddetti «virtuosi»: se un ente supera la soglia del 20% di dipendenti rispetto al numero dei residenti non potrà assumere, se invece supera la soglia del 40% scatta l'obbligo dei prepensionamenti e della mobilità. E' una misura che riguarda, per la verità, i piccolissimi comuni che hanno meno di 100 abitanti.
Licenziamenti. Un termine inimmaginabile fino a poco tempo fà nella pubblica amministrazione.
In sostanza con le nuove norme il settore pubblico diventa privato, privato come i veri privati: l'amministrazione può «risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro» senza che il sindacato possa mettervi più becco.
Occorre arare il terreno per ottenere -domani- dei frutti
La riduzione degli organici del 10% è prevista anche per le forze armate.
Auto blu e ministeri.  E' da un paio di anni che vengono fuori decreti, circolari, disposizioni per ridurre la vergogna di questi mezzi su cui i più indegni della Repubblica vanno in giro, i politicangti che hanno portato lo stato al precipizio. Se ancora la gazzetta continua a riportare disposizioni sulle auto blu è segno che ormai il nostro Stato emette solamente "proclami di manzoniana memoria", ossia disposizioni che non vengono osservate.
Dal prossimo anno sarà ridotto del 50% il parco auto, prevede con la spending review il premier Monti. E' una misura ancora da nababi. Non riusciamo a capire, infatti, come mai in Norvegia il re di quel paese, il suo premier ed i suoi ministri viaggino in bicicletta o col bus.
I tagli dovrebbero, comunque, far risparmiare 1,5 miliardi quest'anno e 3 nel 2013.
Acquisti. Viene rafforzata la Consip. E le amministrazioni pubbliche potranno «rescindere contratti di lungo periodo non più convenienti» o «troppo onerosi» per l'acquisto di beni e servizi.

Nessun commento:

Posta un commento