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lunedì 25 giugno 2012

Hora. Rileggiamo stralci del tempo andato

Rivediamo il nostro passato attraverso le immagini.
Esiste una "vita civica" a Contessa Entellina ?
No. Esistono dei gruppi di pressione che non discutono nè di cultura nè -tanto meno- di politica.
I componenti si vedono, si incontrano ora occasionalmente ora specificatamente, per discutere su come fermare, bloccare, qualcuno che sta .... facendo, tentando, dicendo, immaginando.
Si, a Contezssa Entellina i politicanti esistono tali e quali i "perditenpo" di Palermo che sgoiattolano per conservare il seggiolone di Palazzo dei Normanni (€. 20.000,oo al mese) e tali e quali gli scilipodi di Roma, coloro non conoscono nemmeno quali siano le funzioni della BCE o del FMI e però sanno baciare l'anello (... speriamo non altro) a Berlusconi, D'Alema ed altri "inconcludenti del sistema".
Certo a Contessa non immaginiamo che esistano sconcezze tali da far venire il vomito.
Piccoli favoritismi si.
Ne abbiamo accennano talvolta. .... Ci viene in mente la distribuzione di pasta, zucchero etc in orari fuori luogo con personale comunale (che abbandonando la scrivania ... si trasformava in "volontario" della carità ...) che, non si sa in base a quali criteri, aveva come interlocutori gente di Contessa Entellina e gente di Palazzo Adriano.
Sarebbe esistito un accordo cl Comune di Palazzo Adriano ... lasciò intendere qualcuno ... subito smentito da una lettera del sindaco di Palazzo Adriano.
Si, da noi la politica viene intesa come avversione al .... nemico. Avversari qui da noi non ne esistono. Chi non è in una sponda è ... un nemico; non merita nè stima nè va ascoltato. Potrà pure mettere in atto il miglior progetto per il suo paese ma sarà pur sempre un "nemico" di chi per il momento si limita a percepire l'indennità di carica.
Indennità di carica che no, non somiglia per entità a quella dei scilipodi o dei presuntuosi "furbi" di Palazzo dei Normanni",  ma che in un paese dove non esiste "speranza" alcuna per i giovani è pur sempre una piccola "pensioncina", appena sufficente per non pensare di emigrare, di lasciare il paese natio.
La politica ?
No. Non si ha percezione di cosa sia.
C'è chi vuole dare la sensazione di muoversi in quel mondo ed allora ostenta l'amicizia ora con un amico di Miccichè, ora con un amico di Lombardo, ora con un amico di Cuffaro, ora con Cracolici, ora con Parlavecchio, ora con Cordaro, ora con ....
D'altronde che da noi i politicanti siano "ballerini" lo attesta il sindaco. Egli è stato eletto mobilitando politici (meglio chiamarli politicanti in quanto tale è chi va sulle piazze a ... vendere ... prodotti, personaggi che non conosce), politici -dicevamo- del PD e meno di due mesi dopo l'elezione era divenuto filo-berlusconiano, lungo i sentieri di Miccichè.
Un mese prima delle elezioni amministrative del 2008 un altro personaggio locale (si fa per dire, ovviamente) distribuiva fac-simili per Parlavecchio (amico di Totò, il Totò nazionale); trascorso un mese e mezzo, sempre nella primavera del 2008 il medesimo personaggio era divenuto "focoso" (si fa per dire, ancora una volta) personaggio PD.
Il bello dei "ballerini" è che essendo "ballerini" non sono tenuti a dare spiegazione dei loro giri di valzer. In Consiglio Comunale un oppositore del sindaco gli chiese tempo fà di voler dare ragione della trasvolata dal PD a Forza Italia  e prosieguo poi nel PDL, Forza Sud. Il Sindaco, con grande sensibilità nei confronti dei suoi elettori, ha risposto che "ballare" è una attività della vita privata e non era, quindi, tenuto a dare spiegazioni a nessuno.
Si, grandi personaggi si aggirano in questi tempi per le mura del Municipio. ... Ed i nomi che cominciano a sussurrarsi per la prossima tornata elettorale non sono da meno. Ne parleremo in altra occasione.

Perchè della pubblicazione della foto che ancora oggi è esposta nei locali della Camera del Lavoro ?
Perchè è esistito un tempo in cui l'espressione "politica" aveva un significato; aveva un significato nel più umile posto di lavoro, nel lavoro dei campi, fino ai vertici delle istituzioni, dove probabilmente esisteva -anche allora- qualche scilipodi ma costui non riusciva ad oscurare la passione, l'impegno ed il fuoco dei valori che ciascun partito (fosse di destra o di centro o di sinistra) sapeva diffondere negli animi della gente.
La gente seguiva la politica e dava anche un corso alla politica, riusciva ad influire.
Il termine "lotta" non significava violenza o insulto; significava riuscire, con la mobilitazione, a far cambiare il corso delle cose.
A Contessa Entellina e nel Belice il terremoto accadde nel 1968, però gli anni successivi che avrebbero dovuti essere di ricostruzione furono invece di "studi", di elaborazioni e di progettazioni curati non dagli enti locali e nemmeno dalla regione (che espressamente, pensate un pò, rifiutò di avere un ruolo nel processo della ricostruzione), bensi da istituti dipendenti dal Ministero dei Lavori Pubblici.
Passarono in questa attesa anni preziosi ma al contempo utili per far maturare una coscienza civica nelle popolazioni della Valle del Belice.
Fu grazie alla presa di coscienza della gente, al formidabile impegno dei sindaci della Valle che seppero creare una fitta rete di collaborazione che nacque la "lotta per la ricostruzione". Contessa Entellina aveva in quegli anni un sindaco, un sindaco impegnato politicamente anche nella scacchiera regionale, Francesco Di Martino.
Furono anni di mobilitazione, di sfilate per le vie di Palermo e di Roma, ma alla fine il Parlamento capì che la ricostruzione non poteva essere telequidata da Roma.
Fu grazie alla mobilitazione della gente, di cui questa foto è una piccola testimonianza, che fu varata la legge, quella legge secondo cui la ricostruzione  dell'edilizia privata veniva affidata ai privati cittadini e la esecuzione delle infrastrutture pubbliche ai comuni.
La legge a cui facciamo riferimento fu varata in una giornata in cui in tutti i comuni della Valle la gente protestava ed i sindaci erano davanti a Montecitorio a rappresentare i cittadini che esigevano una svolta nel processo della Ricostruzione.

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