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domenica 3 giugno 2012

Crisi economica. Lo Stato guadagna con la dea bendata. La gente invece ci rimette

Le tabaccherie in Italia svolgono per conto dello Stato servizi 'commmerciali' in regime di monopolio.
Tutti eravamo abituati a recarci nelle tabaccherie per comprare la "carta bollata" o i generi a base di tabacco, sigarette, sigari etc.
Da sempre le tabaccherie gestiscono, in funzione di intermediari, anche alcuni giochi o meglio scommesse quali le lotterie e ed i giochi d'azzardo sotto la forma di sorteggi di numeri con premi.
Mai come in questi ultimi mesi, da un paio di anni in quà, all'interno delle tabaccherie si erano viste tante  persone sostare con gli occhi puntati su dei video, dove i sorteggi dei numeri premiati avvengono in diretta ed in seguenza continua.
Questo fenomeno lo si rileva a Contessa Entellina, paese dell'entroterra siciliano, come a Palermo, città capoluogo di una regione dove la disoccupazione giovanile raggiunge il 50%.

"Beati i popoli che non hanno bisogno di lotterie", sta scritto in alcuni libri.
L'affollamento che un tempo nei paesi del meridione era facile trovare nei bar, dove c'erano spazi per poter giocare a carte (a briscola, lo scopone etc.) oggi lo si trova all'interno delle tabaccherie.
Gente che all'impiedi punta e scommette su dei numeri e contemporaneamente si racconta di quella fantastica vincita milionaria accaduta  ...a Catania, .. a Palermo.

Anche questo fenomeno di aggregazione sociale all'interno delle tabaccherie è segno della crisi, di un paese, l'Italia, che invece di produrre, invece di fronteggiare la crisi economico-finanziaria, invece di dotarsi di una classe dirigente seria, competente ed onesta che voglia farci uscire dal tunnel, punta sulla fortuna, sulla buona sorte.
"Beati i popoli che non hanno bisogno di lotterie".

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