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venerdì 11 maggio 2012

L'Assemblea Regionale pensa ormai all'imminente "tutti a casa". Ma la gente che aspetta decisioni è tanta

Anche se la Regione non ha mai fatto investimenti produttiuvi,
che possano dare lavoro vero, la gente ha diritto di vivere dignitosamente.
Oggi davanti alle Prefetture dell’Isola si sono tenuti dei presidi a sostegno dei precari (ex art. 23).
Su questa problematica la sensazione netta degli interessati è che i “politici”(noi avremmo preferito scrivere i politicanti) puntano a perdere tempo e non hanno minimamente voglia di dare risposte a migliaia di famiglie che vivono in condizione di grande incertezza.
Ieri la prevista seduta dell’Assemblea Regionale è andata deserta e serviranno ulteriori giorni perché vengano assunte le necessarie decisioni conseguenti all’impugnativa del Commissario dello Stato.
Netta è in Sicilia che i 90 poltroni di Sala d’Ercole ormai hanno la testa altrove; meditano se ancora esista una via credibile per abbindolare gente che porti loro in dote i voti per poter essere rieletti e continuare così a condurre la vita del “nobile parassita”.
La gente che versa in condizione di preoccupata attesa è tanta:
-i precari degli enti locali,
-i lavoratori dei Teatri,
-i lavoratori della formazione professionale
-i lavoratori dei Consorzi di ricerca ed altri ancora.
Molti dubitano che dai “nobili parassiti” possano venire soluzioni effettive. A loro ormai interessa che ancora per i mesi che restano prima della chiusura della legislatura nessuno metta in discussione i 20 mila euro mensili che loro competono.

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