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giovedì 12 aprile 2012

Alfano, Bersani e Casini hanno fatto la legge truffa sui finanziamenti ai partiti. Adesso gli stessi promettono la riforma. Chi si fida ?

 In un documento elaborato dalla commissione G-r-e-c-o del Consiglio d'Europa si denunciano in capo all'Italia:
-carenze “importanti”,
-controlli “inefficienti” 
-sanzioni “inefficaci”
per quanto rtiguarda il finanziamento pubblico ai partiti èpplitici.
Il Consiglio d'Europa individua nel sistema dei controlli “il punto debole” della legislazione italiana sul finanziamento. Per il Consiglio d'Europa, in Italia e' indispensabile una riforma dei partiti che preveda una chiara definizione del loro status legale e vieti le donazioni anonime.
Il problema dovrebber essere affrontato e risolto con assoluta priorità, risolvendo il problema della mancanza di un organismo preposto all'applicazione della legge.
Nel rapporto i partiti italiani sono invitati a sviluppare:
- sistemi di controllo interno e a sottoporre i loro conti a revisione contabile indipendente.
Hanno lergiferato nel 2006 rimborsi del 400% in più delle spese. 
- una maggiore trasparenza delle finanze, ad esempio con una consistente riduzione della soglia di 50 mila euro al di sotto della quale l'identità del donatore rimane sconosciuta. 
- introdurre sanzioni effettive per la violazione delle norme di finanziamento, che non abbiano sapore solamente simboliche.
Nel rapporto, pubblicato dopo il consenso del Governo italiano, si sottolinea che tra il 1994 e il 2008 i partiti politici hanno speso in totale 570 milioni di euro, ma i rimborsi ricevuti per le campagne elettorali sono stati 2,25 miliardi di euro. Alcuni partiti hanno ricevuto anche il 400% in più rispetto alle spese, facendo leva sul fatto che in Italia l'erogazione dei fondi è legata ai voti ottenuti e non alle spese effettivamente sostenute.
Il rapporto denuncia inoltre che in Italia manca una legge efficace contro la corruzione e i pochi casi perseguiti sono tutti a rischio di prescrizione.

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