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lunedì 30 aprile 2012

2012 - Anno della demagogia e del ladrocinio dei tesorieri dei partiti politici

Vero e' che ognuno puo' dire cio' che vuole. Pero' dire cose che vanno contro la coscienza civile di un popolo, contro il buon senso e' vergogna. 
Beppe Grillo, da cio' che ci viene detto, ieri sera a Palermo ha offeso la coscienza dei siciliani onesti. Sembrerebbe che abbia dato una sponda alla "mafia" pur di condannare i politici-mascalzoni che ci malgovernano. 
Condannare le mascalzanote, le ruberie, le inettitudini dei partiti di Alfano, Bersani e Casini e' un dovere civico. Rispettare il sistema democratico, che si deve reggere con partiti, veri, culturalmente ispirati ai grandi filoni europei (liberalismo, socialdemocrazia, cristiano-sociali) e' una necessita' ed una volonta' per sfuggire alle avventure, che sempre stanno dietro l'angolo. 
Dare una via di uscita alla "mafia" (che sarebbe meno pericolosa dell'attuale degrado, figlia dell'attuale sistema di ruberia a 360' dei partiti) beh !, e' vergognoso, e' segno di mancanza di rispetto per le migliaia di persone che in Sicilia sono cadute sotto il piombo della mafia. 
Beppe Grillo, nel tempo recente, ne sta dicendo di grosse. Poche settimane fa' ha attaccato gli "immigrati", negando loro principi universalmente accolti quale certamente è "si e' cittadini del luogo in cui si nasce". 
Grillo non e' migliore dei politicanti che contesta: pure lui e' vittima della ricerca -a tutti i costi- del facile consenso. 
Offendere le vittime della mafia, colpire le fasce deboli della societa' (gli immigrati) non e' meno grave che essere a capo di partiti-ladroni.
La strada indicata da Grillo somiglia al razzismo e alla demagogia di mussoliniana memoria.

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