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giovedì 29 marzo 2012

Sicilia. Il lavoro che manca

In Sicilia per quanto a numero di lavoratori precari battiamo tutte le altre regioni. 
L’annuario statistico della Regione, nel 2010, ultimo anno censito, rileva ben 204.780 occupati dipendenti a tempo determinato, una quota che sfiora il 10 per cento del totale in Italia.
Il numero così alto di precari è influenzato ovviamente dai lavoratori delle pubbliche amministrazioni (attualmente 31.771).
Dal 2004, dopo l’entrata in vigore della legge Biagi, il trend di crescita dei contratti a termine in Italia è vertiginoso, soprattutto per i giovanissimi, che sfiorano il 50% nel 2011.
Se si guarda ai giovani dai 15 ai 24 anni il peso dei contratti a termine è di oltre 7 punti superiore alla media UE, ma comunque inferiore ai valori di Germania e Francia, che superano abbondantemente il 55%. Dato questo significativo, se è vero che Germania e Francia dovrebbero essere modelli da imitare.
Sono oltre 144 mila i giovani con meno di trent’anni che nel primo semestre 2011 erano titolari di contratti a termine di durata superiore ai 36 mesi, quasi 2 su 10. L’intento della riforma del mercato del lavoro (ipotesi Fornero), che punta alla trasformazione di questi rapporti in contratti a tempo indeterminato, è sicuramente positivo, ma allo stato attuale è difficile dire, una volta applicata, se ciò avverrà o se questi giovani si troveranno applicato un contratto a termine in un’altra azienda o, peggio ancora, andranno ad allungare la fila dei disoccupati.

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