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giovedì 15 marzo 2012

Il terremoto tornerà ad essere una bandiera

1) Gli ultra quarantenni di oggi non conoscono cosa sia stato il terremoto del 1968 nella Valle del Belice, 
2) i media non si occupano più degli effetti devastanti del fenomeno nè trattano della mancata ultimazione del proceso di ricostruzione,
3) ciò che è ancora più grave è che nella Valle nessuno solleva lagnanze o proteste per lo stato di degrado socio-economico in cui si è costretti a vivere senza lavoro, senza prospettive e senza risorse vitali. Non si protesta perchè tranne i pensionati ed i giovani ancora studenti o in cerca della prima occupazione nella Valle non ci sono che i "forestali", i dipendenti dei pubblici servizi e poche altre individualità. Chi dovrebbe protestare ?
Fra un anno ci sarà il grande torneo elettorale:
1- Elezioni Comunali,
2- Elezioni Provinciali (Raffaele Lombardo ci ha assicurato  -sic- che le Province nella civile Sicilia non si toccano ),
3- Elezioni Regionali (Raffaele Lombardo ci ha assicurato che egli non si candiderà, ma il suo mondo -il mondo di sempre- concorrerà; e noi non dubitiamo che in Sicilia continuerà a vincere il mondo tanto bene rappresentato da Raffaele)
4- Elezioni politiche.
Se il contesto  cultural-politico in cui siamo collocati è quello di sopra, è chiaro che i politicanti ed i pescecani che hanno affossato da sempre la nostra terra devono cominciare ad agitare le acque. Quale migliore bandiera da sventolare per far aboccare se non quella del dimenticato terremoto del gennaio 1968 ?

La Regione, che della Ricostruzione non si è mai occupata (nemmeno nei giorni successivi al sisma) chiederà  al governo nazionale nei giorni prossimi circa mezzo miliardo di euro per completare la ricostruzione.  
E' la Storia di una ferita mai sanata tra inadempienze ed errori gestionali dellemergenza e della fase successiva.
Quarantaquattro anni sono passati dal terribile sisma del Belice e qualche sindaco in procinto di volersi ricandidare è stat0 ricevuto da Sebastiano Di Betta, assessore al Territorio della Regione siciliana. La richiesta dei primi cittadini (che finora hanno dormito) è stata precisa: ci vogliono ancora 450 milioni di euro per completare la ricostruzione. Di Betta, uomo recentemente arrivato alla corte di Raffaele Lombardo, ha acconsentito a farsi promotore dellappello.
Di Betta si è detto pronto a battersi affinché siano inseriti nella rimodulazione delle risorse Fas ancora non assegnate, almeno 100 milioni di euro per opere di urbanizzazione primaria in quel territorio, che non può essere ancora penalizzato. Se vogliamo unItalia unita e non a due velocità non possiamo permettere ch ancora si discuta dei ritardi sul Belice e di mancate erogazioni di fondi, dimenticandosi dei 370 morti e dei 70 mila senzatetto. Bella presentazione !!
La Regione che non sa nemmeno come si progettano, come si effettuano gli interventi comunitari ha promesso che con i fondi comunitari ...(... elezioni prossime, lo esigono), ha promesso che la Valle tornerà a risplendere .... di parole, parole, parole.
Siamo certi che gli elettori della Valle dai prossimi mesi si lasceranno incantare. 
E' sempre stato così.
I prossimi eletti -ovviamente- saranno peggiori di quelli sperimentati negli ultimi anni dell'era berlusconiana e dei fondi comunitari nessuno ne riparlerà ad elezioni avvenute.

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