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martedì 28 febbraio 2012

Spesa pubblica. Tagliare si; però ...

L'1 marzo prossimo e' convocato il Consiglio Comunale di Contessa Entellina per trattare, fra l'altro, il Piano triennale delle Opere pubbliche.
L'ordine del giorno riporta anche un punto che all'occhio poco attento potrebbe suonare strano
"Proposta di aggregazione del territorio di Contessa Entellina al circondario di Sciacca".Di che circondario si tratta ?
Sul piano amministrativo le circoscrizioni, istituite col decreto Rattazzi nel dopo unita' d'Italia, sono state abolite nel 1927.
Ed allora ?
Vuoi vedere che si tratta degli uffici giudiziari ?
Tribunale di Sciacca
Quegli uffici che nel quadro della riforma portata avanti dal guardasigilli Nitto Palma prima e Paola Severino sono destinati ad essere soppressi per riportare sotto controllo la spesa pubblica e che finora sono stati risparmiati, in quella parte dell'agrigentino, per il ruolo dell'ex ministro Alfano, agrigentino, manco a dirlo ?

Incredibile !
Noi contessioti non ci preoccupiamo di lasciare integra l'Autonomia del plesso scolastico di Contessa Entellina (di cui si ventila l'accorpamento, in barba alla specifica normativa di tutela delle minoranze etniche) e ci facciamo carico pero' di far aderire il nostro comune, della provincia di Palermo, al tribunale di Sciacca, avviato dopo l'eclisse di Alfano alla soppressione e al trasferimento  dei suoi carteggi e del suo personale alla sede di Agrigento.
Vogliamo quindi noi contessioti, indefessi, andare a finire ad Agrigento ?

Gli italiani vogliono una spesa pubblica sotto controllo, vogliono che lo Stato non sciupi i tributi che con sacrificio loro pagano, poi quando il taglio investe i tribunali antieconomici come quello di Sciacca si trova sempre qualche sindaco, qualche comune, che si mostra disponibile ad allargare il territorio circondariale del tribunale, che comunque è destinato ad essere chiuso.

Si, italiani brava gente !
Se questo e' il problema, l'iniziativa oltre che carente di senso civico perché punta a mantenere in vita strutture antieconomiche e parassitarie, cozza contro precedenti decisioni del Consiglio Comunale assunte una decina di anni fa'.
Ed in ogni caso il ministero non si lascerà commuovere dallo spirito sciupone e parassitario assunta da un comune -manco a dirlo- siciliano (ma non arbëresh).
Siamo alle solite.
In Sicilia gli investimenti non si fanno, pero' per la piccolezza dei nostri politicanti dovremmo mantenere aperti migliaia di uffici pubblici e burocratici per somministrare stipendi che non servono, se non ai loro percettori.

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