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mercoledì 1 febbraio 2012

Sicilia. Non si riesce ad elaborare il bilancio di previsione

La Regione Sicilia sta male
Da alcuni anni la nostra Regione è amministrata dalla destra di Lombardo (dice lui di essere terzo polo) e dalla finta sinistra Pd.
E' stata amministrata benissimo, al punto che si è al punto che non si riesce ad elaborare il Bilancio per il 2012. Uomini probi e capaci ci hanno condotto al prevedibile punto di non ritorno. Dicono loro che, entro il 30 aprile, termine ultimo per non sciogliere l'Assemblea e mandare a casa i 90 inetti, devono rinvenirsi con tagli e tasse un bel pò di milioni di euro, poco più di un miliardo.
La Giunta regionale (che viene detto è composta da tecnici designati dalla destra di Lombardo e dalla finta sinistra del pd) ha intanto aumentato l’addizionale Irpef di ben il 24% spostandola dall’1,4 all’1,73%. Per non parlare dell’Irap che attualmente è al massimo (3,7%) quando la legge 122/2010 prevede che la Regione possa diminuire o azzerare tale percentuale, qualora ovviamente non abbia bisogno dei relativi introiti fiscali.
La stampa siciliana, che ricade o nell'ambito della destra lombardiana o in quella della finta sinistra, non parla di questo ulteriore dissennato aumento della pressione fiscale in Sicilia -che si aggiunge alle manovre finanziarie romane-, a cui si dovrà aggiungere entro giugno il probabile aumento dell’addizionale Irpef di ogni Comune che non avesse la capacità di fare bilanciare i propri conti.
  Tutto ciò per l’incapacità del governo regionale di comportarsi con la diligenza, la competenza professionale e la lungimiranza dei veri politici/statisti, cioè di effettuare le spese in modo essenziale senza concessione ad alcun clientelismo o favoritismo di cui le nomine dei consulenti amici sono solo la punta di un vergognoso iceberg..
 La Regione appesantisce i siciliani con nuove tasse e protegge politici e burocrati mantenendo i loro privilegi.
Per questo comportamento inqualificabile i nostri figli pagheranno il prezzo e continueranno ancora nel prossimo trentennio a prendere la via dell'emigrazione nel Nord e dell'estero.

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