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mercoledì 18 gennaio 2012

Unità cristiani. Cristianesimo o ritualismo ?

Inizia oggi e si concluderà il 25 gennaio la settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani, il cui tema sarà ispirato a «Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore» (cfr. 1 Corinzi, 15, 51-58).
La celebrazione tradizionalmente avviene dal 18 al 25 gennaio e coinvolge numerose congregazioni e parrocchie di tutto il mondo. I cristiani di diverse famiglie confessionali in ogni parte del mondo si riuniscono e pregano insieme.
La scelta del tema di quest'anno si fonda sulle parole dell’apostolo Paolo alla Chiesa di Corinto, in cui si richiama la temporaneità, la transitorietà della vita presente (con le apparenti “vittorie” e le frequenti “sconfitte”) ponendola a confronto con ciò che riceviamo dalla vittoria pasquale del Cristo.
La lotta costante per superare le difficoltà e il desiderio di libertà sono un tratto caratteristico dell'essere umano, e grazie a queste 'spinte', a questi moti interiori,  cambiamenti significativi e progressi sono avvenuti nella vita dell'essere umano. Molto altro l'uomo è chiamato ancora a perseguire e raggiungere.
Dal punto di vista cristiano il punto, su quest'aspetto, è che ogni volta che qualcuno consegue una vittoria, ci sono altre persone perdenti che non riescono a condividere la gioia e il trionfo del vincitore. 
Cosa significa “v i n c e re ” e cosa significa “perdere” ?
Chi si preoccupa dei vinti, di coloro che soffrono sconfitte perchè perdono il posto di lavoro, perchè affrontano la solitudine, perchè sono fiaccati dalle piaghe del vivere ? 
La competizione è un carattere permanente della nostra epoca, specie da quando l'unico modello socio-economico impostosi nel XXI secolo è il liberalismo, la cui essenza, non sempre ma spesso, è "mors tua, vita mea". 
La competizione la cogliamo nello sport, nella vita politica, in quella economica, culturale, e persino ecclesiale.  Quanti preti insultano altri preti (ma anche il prossimo): lo constatiamo ogni giorno, in ogni piè sospinto. In fondo è da loro che tanti cristiani attingono l'esempio per umiliare ed offendere il prossimo.
Pare che Gesù abbia detto: «Se uno vuol essere il primo, deve essere l’ultimo di tutti e il servitore di tutti» (Marc o , 9, 35). 
Queste parole parlano di vittoria mediante il servizio reciproco, l’aiuto, l’incoraggiare l’autostima degli “ultimi”, dei dimenticati, degli esclusi, degli sconfitti, dei sofferenti e di coloro che non hanno mai "vinto nulla" e subito tutto.
È nella sua vita (di Gesù), nei suoi atti, nei suoi insegnamenti, nella sua sofferenza, morte e resurrezione che i cristiani sono invitati a trovare ispirazione per una vita vittoriosa, nell’impegno sociale, nello spirito di umiltà, nel servizio al vangelo. 
Solo gli stupidi godono delle loro momentanee vittorie che, altro non sono che offese al 'prossimo'.
A Palermo  a conclusione della settimana dell'Unità dei cristiani è prevista, mercoledì 25 gennaio 2012, alle ore 17.30 presso la Chiesa Cattedrale di Palermo, un incontro, promosso da Chiesa Anglicana - Chiesa Avventista - Chiesa Cattolica - Chiesa Evangelica Luterana - Chiesa Evangelica della Riconciliazione - Chiese Valdesi e Chiesa Metodista - Parrocchie Ortodosse di S. Marco di Efeso e di San Caralampo - Vicariato episcopale per la Sicilia dell’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta.
Nulla, come sempre, organizza Piana degli Albanesi. Eppure ci viene detto che (l'Eparchia) costituisce un ponte fra i cristiani.

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