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lunedì 9 gennaio 2012

Evasione fiscale. Daniela Santanchè "“Non trovo giusto colpire la ricchezza”

A Cortina in quest’anno di crisi è esploso invece -in controtendenza rispetto allo scorso anno- il benessere.
I ristoranti, i negozi, gli alberghi quest’anno hanno aumentato i loro affari con misure percentuali a tre cifre, ossia il 300 e talora il 400%.
La gente va in ferie ed gli operatori turistici guadagnano.
Miracolo della crisi !
Ironia a parte, sappiamo tutti come è andata: il 30 dicembre  in quella splendida località si è presentata la Guardia di Finanza e come per miracolo i registratori di cassa, i bollettari delle fatture sembravano impazziti per la grande massa di carta che consumavano.
Quanto accaduto a Cortina può accadere in qualsiasi parte d’Italia. Che forse non accade purte a Contessa Entellina, a Campofiorito ed in qualsiasi dei più sperduti paesini di Sicilia che quando si vede in giro un’auto della Guardia di Finanza nelle botteghe, nei magazzini, in ogni dove aumenta il volume d’affari ?
Quale è allora l’indicazione che emerge dall’inclinazione degli italiani ad evadere il fisco (ossia a danneggiare la Comunità in cui vivono) ? Servono, è evidente,  controlli costanti su tutto il territorio e per l’intero arco dell’anno e probabilmente lo Stato riuscirà a recuperare, almeno in parte, quei 270 miliardi di economia in nero che viene stimata esista in giro.
Aumentare la presenza sul territorio della Guardia di Finanza non è -come vanno dicendo quei parlamentari della destra-affarista- istituire lo Stato di polizia. Questi ignoranti confondono il mantenere la legalità (e quindi pagare le tasse) con la repressione delle libertà, prime fra tutte quelle di pensiero, di stampa e di organizzazione. Fra questi ignoranti della destra berlusconiana  non poteva mancare la perla di Daniela Santanchè, che da quando non è più al governo ha, fortunatamente, meno possibilità di esternazione: “Non trovo giusto colpire la ricchezza” ha detto. Per questa signora, già sottosegretaria del nulla, è molto meglio infatti colpire con le tasse la povertà.
Certo controllare solamente gli operatori commerciali tenuti ad emettere scontrini fiscali non esaurisce il ventaglio dei potenziali evasori.  Ci sono coloro che dovrebbero emettere le fatture ed evitano di farlo o lo fanno per un quarto, massimo un terzo, dell’importo dovuto.
E, lo ripetiamo, questo fenomeno avviene da Cortina fino a Lampedusa. Gli italiani, in questo hobby, si somigliano. Non c'è italiano che due o tre volte al giorno non incappa in qualcuno che propone: "se vuoi la fattura il prezzo aumenta del 21%".
Se lo Stato recuperasse quella marea di miliardi evasi, probabilmente verrebbero meno i molti timori sull’euro, sul debito pubblico, sul ciclo economico negativo.
Ma saremmo ancora italiani ?

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