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martedì 6 dicembre 2011

Addio ai treni a lunga percorrenza Sud -Nord e viceversa

di Nicola Graffagnini
In questi giorni i telegiornali locali  e nazionali  presentano   la notizia  dello svecchiamento  delle Ferrovie  italiane  ,  non avremo  più   i treni a lunga percorrenza  che dal Sud   al Nord  e viceversa  riunificavano l’Italia  in un grande abbraccio.
Non  vedremo più  alla Stazione Centrale di   Palermo   i mitici “Palermo-Milano”  e “Palermo –Torino”   e il notturno-cuccette:  “Palermo-Roma”   delle h 19,00,  molto comodo  perché ti permetteva   dopo una notte  di corsa  di  arrivare  in centro  a   Roma,   lavato e stirato pronto ad  una  giornata di impegni.
Secondo i Sindacati delle ferrovie  almeno   300 operatori  ai due capolinea  salteranno  dai loro posti abituali e nel migliore dei casi, verranno trasferiti di compartimento, mentre  non è chiara ancora la sorte   dei dipendenti delle compagnie di vagoni letto, forse alcuni  verranno assunti   dalla  nuova compagnia  privata: “Italo  di NTV”,   che  dal 15 Dicembre  avrà  finalmente il permesso di transitare su  alcune tratte  del Nord.
Mi  sovviene   alla memoria   una  bella  mattinata  dell’anno scorso,  passata al Museo dell’Emigrazione  al piano terra del Vittoriale a Roma, a vedere spezzoni  di  film  sul tema emigrazione.  Ho ancora   davanti agli occhi   le  scene  toccanti  di intere famiglie  riprese  mentre stazionavano  sui marciapiedi  della stazione centrale di Palermo  in attesa  dell’abbordaggio  al   “Palermo - Milano”  o   al  “Palermo-Torino”.
Saliva  per primo  uno della famiglia  e  si gestiva  la ricezione delle valigie  via  finestrino, mentre  i restanti familiari, prendevano posto nello scompartimento  che diventava  per  quelle ore del viaggio tutto il loro mondo, la loro casa  e qualcosa di più   che li legava  alla loro terra  d’origine   e la  domenica  poi  la passeggiata  alla stazione di Torino o di Milano, diventava  per qualche tempo, l’unica meta nella speranza di incontrare    qualche compaesano   conosciuto.
Personalmente mi ricordo giovanissimo, di un viaggio allucinante  da Torino verso il Sud  in un  periodo prefestivo, non c’era posto alcuno  negli scompartimenti  e  bisognava accontentarsi di  un posto in piedi  in corridoio senza potersi muovere di un centimetro.
Mi ricordo  che  in quella occasione  scesi   avvilito a Roma, esausto per le ore  trascorse in piedi;  da  allora imparai a spezzare  il viaggio  in treno, sia in discesa  che in salita, sostando  a Roma  e meraviglia …. quando si andava verso  Nord  le carrozze  erano molto diverse  e più moderne  dei  nostri soliti carri bestiame   da  vera e propria colonia del terzo mondo, ironia della sorte, c’era  però  in un angolino del corridoio  una buca  per  inserire   i suggerimenti all’Amministrazione  per “migliorare il servizio”…  mi è rimasto  per tanto tempo  la curiosità  di sapere  dove finivano i bigliettini  che   vi si inserivano . . .  ..
Ora Moretti  ha deciso    di seguire  il mio esempio, anche se io  non  ho mai avuto  il tempo di raccontargli  le mie  esperienze  di viaggio  giovanili, l’A.D.  di FFSS   vuole  spezzare in due il lungo tragitto  dei treni   con tutto ciò  che ne deriva sia  in termini di risparmio che   in termini  di sacrificio  per  gli utenti   che preferivano  questo mezzo  antico ma sicuro per raggiungere  i parenti all’altro capo d’Italia …
I nostri anziani  cittadini  ex emigranti  o i loro familiari  dovranno scendere  a Roma Tiburtina  e  aspettare  le coincidenze   in un senso o nell’altro  per proseguire  il loro lungo viaggio  e  questa volta, si spera,  in confortevoli  vagoni, in ambedue i sensi.
Forse  questa riforma  migliorerà   il servizio e la   qualità della vita  dei ferrovieri  impiegati su  quelle tratte, senza  andare lontano il film  “il ferroviere “ di Germi,  nel suo crudo realismo,   ha provato a raccontare  la vita densa  di fatica  di un ferroviere  che  faceva la spola  Torino-Bari  mi pare  e  viveva   nel contempo    due storie familiari parallele.
Ma resta  un fatto   passato ormai  alla storia   d’Italia, prima il treno  e poi la Televisione  hanno unificato  l’Italia   insieme  alla   coscrizione obbligatoria, ora tanti  provano  a  dividerla, e per ultimo   il grande  manager Moretti   che l’altro giorno  ha accompagnato il Presidente della Repubblica Napolitano, durante l’inaugurazione della   stazione di scambio   Tiburtina, il quale  pensa  che  sia arrivato il momento  di  modernizzare i grandi assi portanti  delle   ferrovie italiane   e renderle  più veloci  al Nord, spezzando  le lunghe linee  ferroviarie, sull’asse  Tirrenico e  su quello Adriatico  e nel contempo   tagliando  al Sud,  vedremo come  finirà  questo esperimento  che  per la Sicilia  non riserva nulla di buono.
Nicolò Graffagnini   

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