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domenica 27 novembre 2011

Sicilia, un mondo a parte.

C'è in libreria in questi giorni un bellissimo saggio di storia sugli ultimi secoli della Sicilia. E' di Pasquale Hamel, "Breve storia della società siciliana 1780-1990", Sellerio editore.
Si tratta di una chiara, anche se rapida, rilevazione (fotografia) della vicenda storica dell'isola, molto illuminante sul perchè dell'arretratezza socio-economico (ma anche culturale) della nostra terra; ne viene fuori infatti una immagine della Sicilia come di un "mondo a parte", sottoposto a leggi sociali tutte sue -ed esclusivamente sue- che alla fine sfocia nella rassegnazione generale.
Dalla veloce lettura del libretto si capisce con molta facilità, sia pure all'interno di un necessario schemismo, da dove sgorga l'arretratezza e la sua permanenza nell'isola.
Dall'esperimento di Domenico Caracciolo, vicerè illuminista di fine settecento, che si proponeva di rompere gli assetti di potere all'interno dell'isola per farne una realtà libera e moderna
(fallito perchè 
-si è dovuto scontrare con i baroni
-ed è stato lasciato solo dalle masse che egli si proponeva di far crescere) fino agli anni correnti di Autonomia Regionale, sempre qui da noi si ripete un copione che ha dell'incredibile: le classi subalterne di ieri e gli elettori di oggi accolgono e si legano all'egemonia di classi dirigenti il cui unico scopo è di curare i propri interessi di "casta" (ieri baroni, oggi politicanti); classi dirigenti che per i loro inevitabili insuccessi nel far crescere la Sicilia attribuiscono sistematicamente le colpe allo "Stato", ossia agli altri e non a sè stesse.
Riportiamo un breve stralcio ripreso da questo libretto:
"...un saggio che si sforza di confermare una tesi ...e cioè che il mancato sviluppo della Sicilia, oltre che effetto della scarsa responsabilità delle classi dirigenti siciliane, sia anche effetto di una mancata autonomia dei ceti subalterni appiattiti acriticamente a difesa delle ragioni dei ceti forti.".
La tesi di fondo del libro è incredibilmente fondata se si pensa a cosa succede, in Sicilia, nei periodi elettorali: il successo -massiccio con percentuali a volte bulgare- va ai Totò Cuffaro, che sono decine e decine, centinaia e centinaia in ogni angolo di Sicilia. 

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