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venerdì 25 novembre 2011

La Sicilia non ha un Mario Monti, bensì .... un Raffaele Lombardo

Mario Monti sta investendo la sua credibilità professionale e personale per tentare di evitare che il crollo dell'Italia porti con sè la fine dell'euro e quindi di una occasione sia politica che economica di dare visibilità all'Europa in un mondo che già mostra lo scenario dei prossimi decenni come di un gareggiare per il primato fra Stati Uniti e Cina.
Grossa è quindi la scommessa di Mario Monti. Se egli fallisce termina per l'Europa qualsiasi sogno di potere essere un protagonista; la Germania riavrà il suo 'marco', moneta forte, diventerà probabilmente una Svizzera a dimensioni più ampie, ma non avrà nulla da poter dire nella competizione che sarà solamente a due sullo scenario planetario: Cina ed Usa.
Se volgiamo lo sguardo sulla Sicilia, regno assoluto del malgoverno nel bacino Mediterraneo, ogni riflessione è molto più preoccupante.
La Regione ha problemi ben maggiori di quelli dello Stato italiano perchè appesantita molto di più dalla spesa improduttiva, parassitaria, e clientelare, rispetto alla media nazionale. Ciò per effetto dell'organico del personale, sei volte quello della Lombardia, dei relativi stipendi e assegni pensionistici più alti, quasi il doppio, di quelli della Lombardia. Una regione povera ma che spende e spande molto più della regione più ricca dello stivale, la Lombardia.
Qui, in Sicilia, le opere pubbliche sono state dimezzate, per non dire bloccate, per effetto dell’incapacità -meglio dire inettitudine- dei dirigenti regionali e locali di attivare i processi di spesa dei fondi europei-statali col cofinanziamento regionale. Le procedure amministrative, autorizzative e concessorie, sono ancora lunghissime, mentre il decreto legislativo 150/09 sulla responsabilità dei dirigenti è totalmente disatteso.
2.000 dirigenti superpagati, che però non sono all'altezza di un minimo di dignità professionale.
In Sicilia -a rimediare a tanto malgoverno- non c'è un Mario Monti, ci sono tantissimi parassiti che si gloriano di essere tali, perchè confondono la loro presunta furbizia con capacigtà di saper vivere.
Dovesse Mario Monte riuscire a salvare l'Italia e l'Europa, la Sicilia resterà sempre nelle mani dei Totò Cuffaro e dei Raffaele Lombardo perchè solo costoro rispecchiano, purtroppo, il vedere ed il sentire popolare.

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