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martedì 25 ottobre 2011

Sicilia. Lo stato di bisogno della gente e la demagogia dei sindacati autonomi

Non c’è dubbio che promettere la luna a chi non sta in condizione di benessere, qui da noi in Sicilia, ha sempre procurato gente disponibile a “volere la luna”.
Chiedere più giorni lavorativi in un anno, è allettante, ma non tenere conto della cornice in cui la richiesta è presentata dai sindacati “illusionisti” è poco promettente.
Se poi i sindacati Confederali Cgil, Cisl ed Uil, consapevoli che si tratta di demagogia, non si attivano in quel senso, è segno certo che siamo in presenza di gente che vuole sfruttare il bisogno altrui.
E' un gioco poco serio e demagogico, da parte di un sindacato autonomo, chiedere un punto in più rispetto ai sindacati Confederali.

Il costo della macchina che si occupa della tutela dei boschi, in pratica i 25 mila operai forestali, costano 170 milioni di euro all’anno al bilancio regionale.
Secondo alcuni osservatori il numero dei forestali è incredibilmente alto se rapportato con altre realtà italiane, e oltretutto è personale che non può essere utilizzato per l’antincendio dove invece lavorano circa 8 mila unità, dei quali 7.200 sono stagionali. Numeri che come si diceva appaiono abnormi agli osservatori di cose economiche e che però non soddisfano qualcuno, per meglio dire alcune organizzazioni di lavoratori autonomi, i cosiddetti sindacati autonomo, come il Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione) .
I forestali stagionali che non aderiscono ai Confederali Cgil, Cisl e Uil,  in questi giorni si mobilitano e minacciano nuove proteste di piazza clamorose per far sentire la loro voce. Non solo chiedono l’allungamento delle loro giornate lavorative (in parte promesse dalla Regione in un accordo di qualche tempo fà)  ma si stanno muovendo per raccogliere le 12 mila firme necessarie per presentare alla Regione il disegno di legge sulla loro stabilizzazione.
La verità è che ill settore è già oggi abbastanza sclerotizzato e ingessato. Si va avanti a singhiozzo: proprio nei giorni scorsi l’azienda foreste demaniali della provincia di Palermo, raschiando il fondo del barile, ha prolungato di 9 giorni il lavoro dei centunisti, i quali stavano completando il turno di lavoro.
Da giugno ad oggi è la terza concessione di giornate lavorative per i forestali.
-Prima 40 giorni per i settanttottisti,
-90 per i centunisti
-e 115 per i centocinquantunisti.
-Poi, rispettivamente: 38, 11 e 36.
Lavoro quindi garantito a spezzatino dalla Regione, segno di una confusione e di una mancanza anche di fondi in bilancio.
La pesantezza della situazione -a dirlo sono la Confindustria e lo stesso Presidente della Regione- è dovuta al fatto che i forestali sono troppi per la Sicilia a fronti degli altri 30.000 lavoratori che sono distribuiti nelle altre 19 regioni d'Italia, e la Regione, in tempi di magra, non può permettersi di spendere ulterioti 32 milioni e mezzo di euro per allungare le giornate lavorative.

Il fronte contrario ai forestali
La Confindustria ha criticato il fatto che la Sicilia ha perso i fondi Fas: “Il motivo è semplice – sostiene l’organizzazione datoriale – ed è legato al fatto che abbiamo proposto (come Regione) al governo nazionale un progetto di allocazione di questi fondi semplicemente vergognoso come un miliardo di euro per i forestali e tante altre cose che non servono minimamente allo sviluppo ma ad incentivare e valorizzare quel sistema clientelare che ha portato la Sicilia al disastro”.
Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha recentemente dichiarato pubblicamente: “Io in Sicilia – ha detto – ho 30 mila forestali ma potrei tranquillamente gestire i problemi dell’antincendio e dei boschi con un quinto del personale. Risparmierei l’80 per cento degli stipendi”.
Nonostante questo stato di cose il Sifus insegue la demagogia: “Invitiamo i lavoratori – si legge in una nota - alla mobilitazione e alla lotta a partire da una grande partecipazione di massa il giorno in cui verrà votata la variazione di bilancio all’Ars”.

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