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venerdì 2 settembre 2011

La Sicilia continua ad essere prigioniera del parassitismo Cuffariano-Lombardiano

L'Assessore Armao è persona seria. Sarebbe credibile il discorso che Egli cerca di sviluppare per fare capire l'intollerabilità dei tagli subiti dalla Regione ad opera del governo nazionale se la Sicilia avesse le carte a posto. Così non è.
Ecco perchè Armao appare come una campana stonata nell'elencare le ragioni contro i tagli.
La ricetta per Armao:
 La Sicilia deve procedere a tagliare la spesa corrente in misura rilevante, rilevantissima,  (quasi 4 miliardi  di euro) per:
 a) pareggiare il bilancio 2011;
 b) far emergere, con tutto ciò che sottrae agli sperperi, le risorse necessarie a co-finanziare i progetti di opere e servizi per i quali sono pronti i soldi europei e quelli dello Stato.
c) Con i 4 miliardi rintracciati, Armao potrà immettere nell'economia siciliana infatti oltre 10 miliardi di risorse comunitarie e dare lavoro ad almeno centomila siciliani. Lavoro vero, non di quello fasullo a cui la regione è abituata.
Secondo alcune previsioni nel giro di due anni aumenterebbe di oltre il 10% il pil (la ricchezza) siciliano.
La scellerata politica dei governi Cuffaro, fatta propria dai governi Lombardo, è stata purtroppo quella di far continuare a crescere la spesa corrente (spesa nei consumi e sperperi clientelari) con la conseguenza di non aver avuto quanto serviva per co-finanziare le opere a co-finanziamento comunitario.
Assunzioni, assunzioni, assunzioni ad libitum.
Clientelismo, clientelismo, clientelismo senza freni.
E' stato questo il modo per affossare la parte buona dell’economia siciliana, la quale ha bisogno, invece, di avere sostegni in tempi rapidi.
Il peggio di quanto precede, l'altro aspetto deleterio che rende gli intelligenti discorsi di Armao in semplici "chiacchiere" è che i governi Cuffaro e Lombardo non hanno proceduto a tagliare gli indecorosi privilegi della Casta politica e della Casta burocratica. La prima che inetta e vorace come è, con l’indegna legge 46/65 equipara i compensi di deputati e dirigenti dell'Assemblea, a quelli del Senato. La seconda, non avere tagliato l’Aran Sicilia, e per opporsi ad  allineare gli stipendi dei regionali a quelli delle altre regioni.
Continuando così le cose, consiglieremmo ad Armao, brava persona, a starsene zitto con le argomentazioni di tipo tecnico-giuridico o con le ipotesi di ricorso alla Corte Costituzionale contro i tagli governativi, sarebbe preferibile per lui tornare a fare l'avvocato. Scinda la sua dignità da un mondo di "parassiti" che divorano miliardi di euro ai danni della comunità nazionale.

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