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martedì 5 luglio 2011

Berlusconi non si occupa del risanamento del debito pubblico italiano, nella manovra ha pensato invece ai "debiti" Fininvest.

 In Sicilia si dice: "Cu è fissa, si sta nà sò casa".
Che Berlusconi stia al governo del paese per seguire "gli affari suoi" lo sapevamo da tempo. Stanno a dimostrarlo le oltre 40 leggi "ad personam" varate da una maggioranza parlamentare, priva di un minimo di pudore.
Che si potesse arrivare al punto che il premier, nel varare una "manovra finanziaria" con cui si tenta di tenere a galla l'Italia, tenti di tenere invece a galla la "Fininvest" è una vera vergogna.
La norma sul lodo Mondadori, contenuta nel decreto sulla manovra, sta così -in queste ore- agitando le acque della politica.
Il ministro dell’Economia ha rinviato la conferenza stampa di presentazione del testo, prevista per oggi insieme ai ministri Renato Brunetta, Roberto Calderoli, Paolo Romani e Maurizio Sacconi. E dalle parti della Lega trapela malumore se non rabbia. Nel testo della manovra consegnato giovedì ai ministri della Lega Nord non compariva la norma, Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli hanno appreso solo ieri della «sorpresa»: ritardare i pagamenti delle "multe" per le aziende di Berlusconi. E noi italiani pensavamo che ci si occupasse, a Palazzo Chigi, delle sorti dell'Italia e del debito pubblico.
Il Pdl getta acqua sul fuoco, tanto che il ministro Franco Frattini spiega: «Di questa norma non c’è stata una decisione approfondita in Consiglio dei ministri. Se capisco bene è una norma di ordine generale e non particolare. Si tratta di recepire un principio che già esiste nel codice civile: non c’è nessun intento ad personam».
L'avvocato personale del premier, Ghedini, si smarca: «Non ne so nulla, non ho scritto io quella norma».
Il vicepresidente del Csm, Michele Vietti chiede al governo di ripensarci: modificare la legge sulla provvisoria esecutività delle sentenze «significherebbe rischiare di stravolgere il sistema. Credo convenga non farlo per evitare di violare il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge».
Le opposizioni attaccano.
Per Anna Finocchiaro «Stiamo assistendo oggi ad un vergognoso balletto nel Pdl e nella maggioranza sulla norma che riguarda il Lodo Mondadori».
E intanto fino a questo momento gli italiani "ufficialmente" non conoscono nulla della manovra: non è stata tenuta la "Conferenza Stampa", non c'è firma di Napolitano, non c'è pubblicazione sulla Gazzetta. Siamo però ad una settimana -quasi- dalla deliberazione in Consiglio dei Ministri.
Vuoi vedere che finalmente cominciano a "vergognarsi" ?
No, dubitiamo.

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