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martedì 14 giugno 2011

La giornata di ieri: Gli italiani vogliono partecipare alla cosa pubblica - In Sicilia la posizione di Lombardo e suo fratello viene stralciata dal procedimento "Iblis"

I cittadini vogliono cambiare e in Sicilia soprattutto il cambiamento di rotta è dovuto alla mancanza di lavoro, i fondi Fas che non arrivano, il Piano per il Sud.
La Sicilia storicamente rappresenta una roccaforte di centro destra, ma è anche vero che il pilastro fondamentale dell’attuale governo, in Sicilia, è il P.D., ossia quel partito che dalla sua costituzione ha puntato a far scordare all'elettorato i trascorsi di “sinistra” dei suoi uomini, impegnati a riciclarsi in "riformisti" dopo essere stati "comunisti", ossia "antiriformisti".
Intanto sull’inchiesta Iblis la Procura della Repubblica di Catania ha stralciato la posizione del presidente della Regione Raffaele Lombardo. L’incertezza sulla posizione del capo del governo siciliano rende ancora più difficile il raggiungimento di nuovi equilibri fra Lombardo ed il suo principale sostenitore PD, così come il rinnovo dell’esecutivo ed infine una veloce ed efficace azione amministrativa.
La decisione alla procura di Catania su Lombardo è stata adottata dai vertici dellla Procura, che hanno avocato il fascicolo ai quattro sostituti che invece avevano sollecitato la richiesta di rinvio a giudizio di 52 persone, compresi Raffaele e Angelo Lombardo, nell’ambito di un’inchiesta in cui erano affluite le indagini dei Ros.
L’avocazione dell’inchiesta e lo stralcio del presidente della Regione e di suo fratello sarebbero propedeutiche alla richiesta di archiviazione per entrambi. In ambienti della Procura della Repubblica di Catania si sottolinea che la decisione di stralciare la posizione dei due indagati dall’inchiesta Iblis “é ovviamente figlia di una valutazione esclusivamente e meramente giuridica”.
L’ipotesi di reato di concorso esterno non avrebbe retto, si ritiene, in sede di giudizio perché sul concorso esterno all’associazione mafiosa “fa giurisprudenza la sentenza di assoluzione della Cassazione nei confronti di Calogero Mannino”.

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