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martedì 24 maggio 2011

L'Italia delle "riforme" che, spesso, aggravano l'indecenza

Tutti conosciamo le imprecazioni dei cittadini che vengono fuori per la durata, incredibile, dei giudizi civili.
Recentemente è stato introdotto nell’ordinamento giuridico lo strumento della mediazione, con il fine di apprestare un canale ‘alternativo’, non contenzioso.
E', con l'occasione, nata la figura professionale del mediatore (conciliatore).
Inizialmente gli avvocati non hanno condiviso la riforma, ma pare che il sistema dovrebbe girare su questi presupposti:
 1) confermata l’obbligatorietà dell’assistenza tecnica (avvocati, periti etc.) in tutti i procedimenti di mediazione,
 2)  obbligatorietà della mediazione, prima di accedere ai giudizi civili;
 3) competenza territoriale dei mediatori, la loro imparzialità e indipendenza, il patrocinio a spese dello Stato nella mediazione per chi versa in stato di bisogno.
 4) Al momento attuale, per i cittadini che stiano per intraprendere un giudizio civile, permane l’obbligo di promuovere il tentativo di conciliazione davanti ad un Organismo iscritto negll’apposito registro del Ministero della Giustizia.
  Questo filtro, prima di intraprendere le "cause" civili, servirà a ridurre la montagna dei fascicoli di "mancata giustizia" ?

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