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venerdì 27 maggio 2011

Flash sulla nostra Storia: Entella mussulmana

Immagine dell'Antiquarium
Contessa Entellina
ricostruzione della Scuola Normale di Pisa
La morte di Guglielmo II nel 1189 significò in sostanza anche la fine del regno normanno di Sicilia, e il riaccendersi dei conflitti tra le diverse etnie e religioni che componevano il regno di Sicilia.
I Musulmani furono cacciati dalle città e dovettero rifugiarsi nell‛interno, raggiungendo i loro correligionari nella ‘riserva musulmana‛ dell‛Arcidiocesi di Monreale. Secondo un cronista dell‛epoca, non meno di 100.000 Musulmani si sarebbero asserragliati nell‛interno.
Resti del Castello ad Entella
Nei decenni di torbidi tra la morte di Guglielmo II (1189) e la definitiva restaurazione del regno sotto Federico II (1224-1225) — decenni in cui le ricognizioni hanno mostrato la pressoché totale scomparsa dell‛insediamento aperto — i Musulmani dell‛isola si riorganizzarono prima intorno a capi locali, e poi sotto la guida di un emiro, Mohammed ibn Abbad. I testi arabi che narrano la sua storia pongono la sua sede a Entella, mentre secondo cronache latine è a Monte Iato che fu catturato da Federico II. Certo è che controllava l‛interno della Sicilia occidentale; il suo stato, protetto da una cintura di piazzaforti visibili da Entella, comprendeva a Sud un tratto di costa che consentiva scambi commerciali con l‛Africa settentrionale (dove egli stesso sarebbe nato). Batté moneta a proprio nome, e fece sfregiare le monete di Federico II con l‛effigie del suo volto.


Ma nel 1222 l‛imperatore all‛assedio di Monte Iato ebbe la meglio: catturato o tradito dai compagni, ibn Abbad venne ucciso e l‛esercito imperiale dilagò nelle ampie pianure dell‛interno. Entella, con altre roccaforti isolate, continuò la resistenza, sotto la guida di un congiunto di ibn Abbad o, secondo un altro racconto, della figlia stessa, che si sarebbe poi uccisa per non arrendersi a Federico II.

L‛ultima, disperata rivolta del 1243 vede ancora Monte Iato e Entella in prima fila; solo nel 1246, con la definitiva deportazione dei superstiti in Puglia, si chiuderà l‛orgogliosa epopea degli ultimi Musulmani di Sicilia.






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