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sabato 16 aprile 2011

La Costituzione Italiana - Articolo 1

Abbiamo già condotto nel corso del primo anno di esistenza del Blog una disamina della Costituzione Italiana. Siccome l'argomento è di fondamentale importanza per la libertà di tutti noi cittadini, iniziamo da oggi una nuova esplorazione rapida e snella, articolo per articolo, grazie all'aiuto di tre giovani studenti.
E' il nostro modo per reagire alle leggi su misura che un Parlamento, vergognosamente, vara a ciclo continuo in favore dell'uomo più ricco del paese.
Siamo ormai al Parlamento asservito alla volontà e alle necessità di un uomo, che per non finire in galera si fa approntare leggi ad personam.

Era il 2 giugno 1946
COSA E' LA COSTITUZIONE
E' il documento solenne nel quale sono contenute le norme giuridiche che stanno alla base di ogni Stato. In essa il cittadino trova affermati i suoi doveri ma, soprattutto, i suoi diritti nei confronti dello Stato.
 Si comprende, perciò, la lotta che si è svolta fra i sovrani assoluti e i loro sudditi, perché questi ultimi chiedevano una "costituzione", che ponesse dei chiari limiti allo stesso potere del re.
Dopo la Magna charta libertatum (Carta solenne delle libertà) che, in Inghilterra nel 1215, venne strappata al re dai suoi baroni, le prime Costituzioni moderne vengono stese in seguito alla Rivoluzione americana, che porta all'indipendenza delle colonie dall'Inghilterra, e alla Rivoluzione francese.

ARTICOLO 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
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Commento
Pietro Nenni, il leader politico
 più convinto per la scelta repubblicana
Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani hanno scelto a maggioranza, votando in un referendum, che l'Italia non fosse più una monarchia, con al vertice un re, ma una Repubblica. Questa Repubblica è democratica (e non oligarchica, dove comandano pochi), cioè il potere di comando (sovranità) è attribuito originariamente (appartiene) al popolo, che lo esercita direttamente (v. art. 75 sul referendum) o indirettamente (v. artt. 48, 60,61, 122, 128 sulle elezioni del Parlamento e dei Consigli regionali, provinciali e comunali).
Il popolo è formato dai cittadini, termine che, a partire dalla Rivoluzione francese, ha sostituito quello di sudditi, che aveva il significato di sottoposti al potere del re e dei nobili.
Il lavoro è visto come fondamento della vita democratica, come diritto che rende l'uomo pienamente "cittadino".
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DEMOCRAZIA  cosa significa ?
Parola composta dal greco demos ("popolo") e kratos ("potere"), indica la forma di Governo nella quale la sovranità appartiene al popolo (art. 1 della Costituzione italiana). Questa sovranità, cioè il potere di comandare, viene esercitata direttamente (per esempio mediante il voto espresso in un referendum) oppure indirettamente, eleggendo dei rappresentanti (i membri del Parlamento).
 In un regime democratico i cittadini devono, inoltre, godere di una serie di diritti, in mancanza dei quali la loro partecipazione al potere sarebbe puramente formale. Si tratta di quei diritti che sono contenuti nella nostra Costituzione e che si esprimono:
-nella libertà personale,
-nell'inviolabilità del domicilio,
-nella libertà di riunione,
-di associazione,
-di parola e di opinione 
e così via.

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