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sabato 30 aprile 2011

I° Maggio. Il sacrario di Portella della Ginestra rischia di essere macchiato da una presenza ‘scomoda’.


Domani è il primo maggio, e da noi in Sicilia, questa data porta inevitabilmente il pensiero  alla strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, quando 12 contadini furono ammazzati dalla banda Giuliano, dietro mandato politico mai svelato, mentre erano andati lì per la festa dei lavoratori.
Da allora quel luogo è stato rispettato come un sacrario. Tutti i sindaci di Piana degli Albanesi e dei paesi della zona si sono sempre ritrovati lì, anno dietro anno, ogni 1° maggio per ricordare il sacrificio di quei poveri contadini, il cui torto era stato di voler celebrare la festa del lavoro -come da tradizione- attorno alla pietra di Nicolò Barbato, leader storico dei fasci dei lavoratori. Da qualche anno il sindaco berlusconiano di Piana, Gaetano Caramanno, diserta l'appuntamento per non ritrovarsi in mezzo ai sindacalisti e alle bandiere rosse, simbolo del mondo del lavoro.
Per quest'anno Caramanno ha pensato di fare ancora di più: su quel luogo deve celebrare, il 7 maggio, un atto, un episodio,  della festa del cannolo e allo scopo intende scoprire un affresco nel piazzale di Portella, alla presenza (o comunque nel contesto di manifestazioni a cui partecipa) ........ sentite un poco .....  di Lele Mora, ossia di quel personaggio attualmente agli onori delle cronache perchè accusato dalla Magistratura di avere condotto ragazze minorenni all'uomo .... più ricco d'Italia.
Noi non commentiamo questa notizia, su cui ognuno si può da solo fare un giudizio; lasciamo però che alla voce di disgusto del segretario della Camera del Lavoro di Palermo, Maurizio Galà, diffusa dai media si aggiunga quella di un nostro caro sacerdote, di un vecchio papas di Piana degli Albanesi.
Dice Papas Stefano Plescia: "Portella è un avvenimento doloroso che va ricordato in altri modi, con convegni, libri e ricerche, non certo con una festa del cannolo che è solo uno sciupio di denaro. Sul sangue e sul pianto dei familiari delle vittime non si può organizzare un evento mondano. Come si fa a mettere insieme queste due cose per me è incomprensibile e lo dico come sacerdote e come persona. Non sono favorevole a questo spreco di denaro: anziché dare cannoli gratis, il denaro si può usare in modo più edificante e costruttivo".

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