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lunedì 18 aprile 2011

Difficile collegarsi a Internet con rete wi-fi libera

di Nicola Graffagnini
La rete wi-fi in Italia .
In Italia è ancora difficile collegarsi a Internet, anche in una grande città, tramite wi-fi all’aperto o nei locali pubblici.
I punti di accesso (hot spot) sono poco più di 4000 contro i 30.000 di Francia e 28.000 di Inghilterra.
Da noi il famoso Decreto Pisanu emanato sotto l’emozione dell’attentato alla metropolitana di Londra del 2005, e via via prorogato in automatico nell’annuale Decreto mille proroghe, impone a chi installa un hot spot in un locale pubblico una serie di procedure burocratiche da avviare con regolare licenza e tenuta di registri di identificazione di chi vi accede.
Finalmente nel secondo semestre del 2011 saranno cassate le norme burocratiche e anche da noi sarà liberalizzato l’accesso a internet dagli hot spot così come avviene negli USA e nella stessa Londra che ha attivato il wi-fi perfino nella rete metropolitana e nel resto d’Europa.
Per l’Italia il tardivo ravvedimento sulla questione della maggioranza, vuol dire ritornare ad allinearsi agli standard internazionali in special modo nel settore del turismo e in effetti la maggior parte delle cifre di hot spot in atto funzionanti in Italia si riferiscono a residenze alberghiere, che intercettano il favore del nuovo turismo giovanile e sociale organizzato, su cui Francia e Inghilterra, sembrano aver investito ormai da molti anni, a differenza nostra.
Secondo gli esperti servono ancora azioni di chiarezza e di continuità di investimenti sul potenziamento delle reti, servono infrastrutture per raggiungere le aree non ancora coperte dalla banda larga e di aumentare l’efficienza dei collegamenti esistenti.
Si parla ancora dell’estensione della fibra ottica, in un certo tempo abbandonata dopo una quota non indifferente di investimenti, e del passaggio teorico e futuribile alla banda ultra larga ( Next Generation Network ).
Secondo Antonio Capone, Docente di telecomunicazioni al Politecnico di Milano, il wi-fi che ci consente di inviare e.mail dai giardini pubblici o da qualsiasi ipotetico “punto coperto” di una città, “ aiuta anche ad alleviare il sovraccarico delle reti mobili “.
Secondo il Professore: “esiste anche una variante del wi-fi, chiamata wi-fi-Mesh che con una capacità di collegamento a lunga distanza è già utilizzabile con successo nelle aree rurali, spesso nei piccoli paesi è l’unica risorsa per accedere a servizi INTERNET a larga banda “.
Aggiunge il Professore: “Di fatto esiste in Italia una miriade di nodi di accesso. E’ una tecnologia meno costosa di tante altre e i Comuni riescono a garantire il servizio alla cittadinanza senza grandi costi .”
Alcuni numeri su Internet
Il 39 % delle famiglie italiane possiede una connessione a Internet a banda larga, contro la media europea del 56%.
32,94 sono i milioni di italiani tra gli 11 e i 74 anni di età che dichiarano di avere un accesso a Internet fisso o mobile.
4207 è il totale degli Hot Spot pubblici in Italia, per lo più alberghi per la specifica richiesta della clientela internazionale.
Ma vediamo come stanno, in proposito, le città turistiche italiane.
Più volte “annunciata” la rete comunale Wi-fi a Milano, ancora non decolla e con l’Amministrazione in scadenza di mandato, ormai tutto è fermo, chi vivrà vedrà.
L’unico progetto funzionante appartiene ad una Associazione No Profit, la Green Geek che sfrutta come punti di accesso le fermate coperte dei mezzi pubblici ed è promosso da un Consigliere comunale del PD, Davide Corritore, che già dice di avere pronto un Progetto per estendere la Rete a tutte la città in un solo anno.
A Roma la provincia ha posizionato più di 3000 hot spot dentro e fuori la città ( in 60 comuni turistici ). Inoltre un network comunale consente una sola ora di navigazione gratuita al giorno, vicino ai luoghi classici di attrazione turistica.
Per chi viaggia il servizio è disponibile a pagamento, è il caso degli Aereoporti di: Fiumicino, Linate e Malpensa e della catena di Autogrill in autostrada. Dal dicembre 2010 si trovano hot spot anche sui treni ad alta velocità.
Come stanno le altre città turistiche italiane ?
Venezia - è coperto da wi-fi il centro storico e Mestre.
Genova - “ “ “ “ “ con 100 hot spot del progetto: Genova-digitale.
Trento, Ferrara e Bologna, coperto il centro storico e l’Università.
Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma che ha investito la cifra più alta tra le amministrazioni pubbliche, almeno mezzo milione di Euro, dichiara: “Crediamo di contribuire alla modernizzazione del Paese e diffondere l’uso di Internet, a partire dalle amministrazioni pubbliche “.
Simile al progetto Genova – città digitale è quello di Firenze ma tutte le amministrazioni delle grandi città lamentano problemi legati alla crisi finanziaria degli enti locali dopo la cancellazione dell’Ici comunale.
NG

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