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lunedì 14 febbraio 2011

La classe politica

In ogni paese dell'Occidente esiste una classe dirigente che governa ed un'altra che intanto controlla e fa l'Opposizione e si prepara a subentrare nel governo tentando di vincere le elezioni -ovviamente disponendo di un programma che culturalmente attinge a valori, principi e presupposti di partenza diversi da quelli dei governativi in carica-.
Raramente nell'Occidente le forze politiche si stringono la mano e siedono tutte assieme nel tavolo di governo (è successo qualche tempo fa in Germania, una eccezione).
In Sicilia in questi giorni si parla di far sedere tutti nello stesso tavolo.
La mediocrità del ceto politico meridionale e l’insufficienza del ceto politico siciliano sono più che palesi. L'unica ambizione dei deputati regionali è quella di stazionare all'Ars per qualche tempo in attesa di trasferirsi al Parlamento nazionale e, per conseguenza, subordinano gli interessi della Sicilia ai propri, restando pronti e con la mano tesa per ricevere le promozioni.
Il senso dello Stato, delle istituzioni, fra noi è sempre mancato, non per nulla spesso ai rappresentanti politici viene appiccicata l'eloquente dizione di "ascari", ossia di personale politico alle dipendenze dei giochi politici nazionali.
Ed intanto Bossi persegue il suo "federalismo" che ovviamente non ha nulla a che vedere col distribuire le risorse in maniera equa fra Nord e Sud: stesso numero di chilometri di autostrade, stesso numero di chilometri di binari, stessa quantità e dotazione di porti marittimi, stesse infrastrutture aeroportuali, stessa manutenzione idrogeologica del territorio e via enumerando.
Basta girare per le regioni del Sud per accorgersi dello stato delle infrastrutture. Basta aggirarsi per il territorio di Contessa E. per rendersi conto che l'alta velocità spetta solo al Nord, che dispone -è vero- di un apparato produttivo realizzato -dall'Unità ad oggi- grazie alla compiacenza dei nostri "ascari".
In questo 150° Anniversario dell'Unità, vi è l’unità politica dell’Italia, ma non l'eguaglianza.
Però, chi conosce in Sicilia un deputato che denunci la paralisi, la situazione, la vasta disoccupazione giovanile e non ?.
Tutti sono allineati, tutti aspettano, le indicazioni dei giochi romani; nessuno di loro gira per le strade, per le realtà dell'interno dell'isola per poter dire, per poter scrivere sulle proprie memorie, di conoscere, di avere girato e rilevato le condizioni della terra che rappresenta.
Durante la prima repubblica i deputati dedicavano il sabato e la domenica per contattare la gente, giravano le sezioni di città e della provincia. Adesso aspettano di essere invitati ai festini.

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