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giovedì 6 gennaio 2011

Natale copto

Il Natale è una festa particolarmente sentita in Egitto, nonostante la maggior parte della popolazione egiziana sia di fede musulmana.

La recente strage di cristiani in Egitto ci ha fatto conoscere, mediante i media televisivi e della carta stampata, la comunità cristiana che è ancora presente in Egitto, il più popoloso paese islamico del Vicino Riente. Oggi la situazione dell'ordine pubblico somiglia ad una polveriera; ma vediamo il contesto in cui negli anni passati è stato celebrato il Natale copto.
Il 10% degli egiziani sono cristiani copti, ossia seguaci della Chiesa Copta, che riconosce un Papa proprio, distinto da quello dei cattolici, e che considera San Marco come il proprio primo Papa, avendo introdotto il Cristianesimo in Egitto. La cattedrale dedicata a San Marco si trova oggi al Cairo, e durante il periodo natalizio diventa la meta prediletta dei cristiani d'Egitto che possono alloggiare in appartamenti vicino al Cairo, appartenenti alla Chiesa. Il Natale è particolarmente importante in questa terra in predominanza musulmana perché fu proprio in Egitto che Gesù trascorse parte della sua infanzia, e la ricorrenza viene festeggiata con molto entusiasmo, soprattutto dopo che il Presidente Hosni Mubarak, nel 2002, proclamò il Natale festa nazionale, e quindi non propria solo di una piccola minoranza.
Il Natale copto, pur avendo dei tratti in comune con il Natale festeggiato in Occidente, presenta però delle peculiarità proprie; innanzitutto, la data in cui viene festeggiato: non si tratta infatti del 25 dicembre, ma del 7 gennaio (che è considerato il giorno in cui nacque Gesù dai cristiani ortodossi), che corrisponde al 29° giorno del mese di "kiahk" e che segna la fine di un periodo di digiuno lungo più di 40 giorni, durante il quale i fedeli evitano di magiare carne e prodotti di provenienza animale come uova e formaggi. Con questo periodo di digiuno si vogliono ricordare i quaranta giorni passati da Mosè sul Monte Sinai per ricevere le tavole dei Dieci Comandamenti.
Anche se il Natale in Egitto viene festeggiato il 7 gennaio, le celebrazioni e i festeggiamenti cominciano già da dicembre fino gennaio, e sono caratterizzati da vari riti e usanze che rendono l'Egitto, e Il Cairo in particolare, una meta particolarmente attraente durante questo periodo dell'anno. In questo periodo non è difficile imbattersi in concerti di canti natalizi e di musica copta, e anche se in Egitto il Natale non è ancora diventato una festa commerciale come accade in Occidente, comunque è possibile, per gli stranieri, acquistare doni nei moltissimi bazar natalizi.
Il Natale in Egitto rimane però essenzialmente una festa religiosa, che si trascorre in famiglia e per fra le guest house Cairo ed ha il suo fulcro nella messa di mezzanotte, che sancisce la fine del periodo di digiuno. La celebrazione vede la partecipazione, nella cattedrale di San Marco a Il Cairo, di personaggi eminenti, ed è seguita dai tradizionali incontri familiari durante i quali i bambini ricevono doni, qualche soldo e vestiti nuovi, e tutta la famiglia consuma insieme il pasto di Natale, chiamato "fatta", un piatto a base di pane, riso, aglio e carne bollita. Al mattino poi si è soliti fare visita ad amici e parenti portando in dono il "kaik", ossia un particolare tipo di biscotto, per continuare a festeggiate questo giorno in compagnia.

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