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domenica 16 gennaio 2011

IL MUSEO DEL RISORGIMENTO AL VITTORIANO

di Nicola Graffagnini
Non avevo mai avuto l’occasione di visitare questo importante Museo della Storia Nazionale, pur essendo una persona con simpatia dichiarata per la Storia d’Italia, se andate a Roma, vi consiglio di visitarlo, in special modo per la ricorrenza del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

Quest’anno durante le vacanze di Pasqua che ho potuto allungare a mio piacimento, ho avuto l’occasione di visitarlo, attirato per la verità dalla recente inaugurazione del Museo dell’Emigrazione,posto al piano terra del Vittoriano o dell’Altare della Patria.
Pensavo che in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il Museo del Risorgimento, venisse presentato in forma più splendida, debbo perciò dichiarare un certo distacco tra l’attesa e l’auspicio e la realtà riscontrata.
Innanzitutto è molto arduo raggiungerlo se non si hanno buone gambe e riposate, infatti è posto all’ultimo piano dell’Altare della Patria, anche se io sono stato fortunato, perché uscendo dal Museo dell’Emigrazione con una impiegata a cui avevo chiesto delle notizie, ricevetti la cortesia di poter fruire dell’ascensore riservato all’Ufficio, certamente dalla mia faccia avrà intuito il grado di stanchezza accumulato dai miei piedi, in quella mattinata, perché nel centro storico è conveniente muoversi esclusivamente a piedi o con l’autobus. La stessa comprensione non la riscontrai però nelle facce arrossate di un gruppo di turisti tedeschi che mi incrociarono all’uscita dell’ascensore.
La prima cosa che attira, entrando nel Museo è un lunghissimo corridoio, per la verità poco illuminato, ove fa bella mostra di sé una bella collezione di sciabole del generale Garibaldi e di molti suoi Ufficiali, ma le bacheche ove sono ben custodite, risultano poco illuminate dall’esterno e non hanno una propria fonte luminosa come si usa adesso, in tali circostanze leggere le etichette per i curiosi come me è difficoltoso, per questo consiglio la visita di prima mattina.
La Storia del Museo
Nel 1878, alla morte del re Vittorio Emanuele II che nel 1861 con la costituzione dello Stato Italiano, aveva assunto il titolo di Re d’Italia, il Parlamento decise di edificare a Roma, un monumento dedicato al primo sovrano d’Italia, perciò viene chiamato Vittoriano.
Inaugurato nel 1911, vi viene collocato anche il Museo Centrale del Risorgimento per accogliere le testimonianze relative alla trasformazione dell’Italia a partire dal sec. XVIII fino al sec. XX.
Queste testimonianze sono costituite da documenti cartacei (Lettere , brani di testi significativi per la Storia patria) e cimeli storici.
Lungo la scalinata di accesso al Museo sono state collocate numerose incisioni che illustrano i momenti preparatori del risorgimento, della diffusione degli ideali ,dalla rivoluzione francese alla rievocazione delle imprese napoleoniche. All’interno di grandi teche sono esposti cimeli, dipinti e documenti legati alla vita di Garibaldi , Mazzini e Cavour.
Lungo la Galleria si articola invece una sezione incentrata sulle principali tappe delle guerre del risorgimento, dalla Restaurazione, seguita alla caduta di Napoleone, al 1848; dalla Repubblica di Roma del 1849 all’impresa dei Mille nel 1860, fino al ricongiungimento di Roma all’Italia (1870).
Un percorso parallelo illustra con vari materiali iconografici . particolari temi storici: la Guardia Civica, il brigantaggio, la satira politica, infine il lungo corridoio da me accennato delle teche, con le foto dei mille garibaldini, il tricolore, le monete del tempo e le medaglie al valore, i particolari delle divise garibaldine ,gli accessori minuti del soldato.
Scandisce il percorso una selezione di armi appartenute agli eroi risorgimentali. L’ultima sezione è interamente dedicata alla prima guerra mondiale.
L’Istituto per la Storia del Risorgimento
Il Museo è diretto dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano che coordina tutti gli altri Istituti e Musei Risorgimentali delle varie Regioni d’Italia.
Tra le carte possedute dall’Archivio dell’istituto, di rilevanza storica, tra le altre: l’archivio Garibaldi, le carte Settembrini e Cairoli, le carte dei Savoia, le carte di Francesco Crispi e Rattazzi, le carte del partito mazziniano.
(Continua)

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