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lunedì 31 gennaio 2011

Famiglia Cristiana su Dionigi Tettamanzi: “Per noi è il volto della Chiesa che ci piace”

di Nicola Graffagnini
Dionigi Tettamanzi è l’italiano dell’anno per il settimanale Famiglia Cristiana
Proviamo a conoscere meglio la persona e l’uomo di Chiesa. Che cosa ha fatto per meritarsi l’attenzione del settimanale dei paolini che in quest’ultimo anno non è stato molto indulgente per la chiesa apparato ricercando invece di valorizzare la Chiesa militante e oppressa in tutto il mondo.
Risponde ai nostri interrogativi il Numero Speciale dei fatti 2010 del settimanale che riporta in copertina l’immagine del Cardinale Tettamanzi e poi una serie di ritratti del personaggio.
Il Cardinale ha messo in vendita tutti i presepi e le icone ricevute in dono in questi anni per devolvere il ricavato al Fondo Famiglia-lavoro della Diocesi, questa azione secondo il Direttore Don Antonio Sciortino “ci ha profondamente toccati in special modo per la situazione di crisi che sta vivendo la Nazione”.
Il Fondo assiste le famiglie in special modo quelle monoreddito che hanno perso definitivamente il lavoro.
Al proposito racconta il cardinale: “Nel Natale 2008 mi sono posto una domanda, che cosa posso fare per la crisi, e ho chiesto che ciascun fedele si lasciasse inquietare e convertire da questa stessa domanda . La risposta della gente è stata straordinaria, sono stati raccolti finora oltre 10 milioni di euro, ma soprattutto si sono attivate tantissime relazioni di prossimità verso chi è in difficoltà umana. Ai politici serve uno sguardo più attento ai bisogni veri delle persone”.
Per Tettamanzi San Carlo fu un Santo e un grande Vescovo a cui ispira da tempo la Sua opera, infatti seppe vivere in mezzo al “suo popolo” in special modo durante la peste del 1576. Si spese per annunciare il Vangelo rimanendo dalla parte degli “ultimi”.
La fedeltà al vangelo anche quando è scomodo e impone un prezzo da pagare, anche quando relega a posizioni di minoranza o porta a incomprensioni, derisioni, rifiuti.
La peste di oggi, secondo Tettamanzi è “il progressivo e veloce disfacimento della società, provocato dalla ricerca della comodità e del successo, dai poveri lasciati senza cura, dalla manipolazione dell’opinione pubblica per strapparle il consenso, dal mancato impegno per cercare il bene comune e progettare il futuro”.
Invece ciò di cui la politica tratta, dice, “non è ciò che serve alla gente che deve ogni giorno fare i conti con tanti bisogni urgenti, oggi la politica pare diventare l’arte delle parole”.
Quando vien meno la fedeltà a Cristo, continua Tettamazi, “anche nella Chiesa si sviluppano le logiche mondane del potere, della visibilità, del consenso. Anche nella Chiesa, senza amore le relazioni rischiano di degradarsi sino a divenire manipolazione, controllo, possesso, tradimento, abuso. Credibile è la Chiesa quando quest’amore lo ripropone con umiltà, fiducia, coraggio e gioia, ogni giorno”.
Nelle ultime riflessioni, si notano gli accenti storici e mistici del Cardinale Martini, Suo grande maestro e predecessore sulla cattedra di Milano. Dionigi Tettamanzi, viene ordinato sacerdote nel 1957 dall’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI. Il 23 Settembre 1989 riceve l’ordinazione episcopale nel Duomo di Milano dall’arcivescovo Card. Carlo Maria Martini. Il 14 Marzo 1991 viene nominato segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il 20 aprile 1995, il Papa lo nomina arcivescovo di Genova. Nel Concistoro del 21 febbraio 1998 viene creato cardinale e l’11 luglio 2002 viene nominato arcivescovo di Milano, dove fa il suo ingresso il 29 settembre 2002.
Nicola Graffagnini

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