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sabato 22 gennaio 2011

Albania inquieta (2)

di Nicola Graffagnini
TIRANA: LA POLIZIA SPARA SULLA FOLLA, 3 MORTI


Questa mattina i quotidiani italiani sfornano titoli preoccupatissimi sulla situazione creatasi in Albania, a causa di una manifestazione dei socialisti all’opposizione del Governo che ne chiedono le dimissioni. Si parla di un assalto al palazzo presidenziale e di tre morti.
Il leader socialista di Tirana, Edi Rama aveva parlato ieri pomeriggio di una protesta assolutamente pacifica, ma a quanto pare la manifestazione è sfociata in mille rivoli ed è stata fermata con i gas lacrimogeni e con le armi ad altezza d’uomo. Più di un giornalista afferma che si sta ripetendo lo scenario già visto in Tunisia e in Algeria.
Quali sono al momento gli interessi italiani in Albania ?
L’Ambasciatore a Tirana, nei Tg nazionali di questa mattina ha rilasciato dichiarazioni rassicuranti sugli interessi degli italiani, ma stiamo parlando di una giornata di Sabato in cui le Aziende sono chiuse e pertanto si attende la giornata di Lunedi per capire meglio che cosa sia successo e che cosa dovrà ancora succedere, visto il nervosismo con cui la polizia ha affrontato la folla davanti il palazzo del Presidente.
Nelle Cancellerie europee allertate infatti si teme l’effetto domino, dopo il Maghreb, i Balcani.
Nel paese delle Aquile il lavoro italiano è presente in massa, l’Italia è prima in numero di imprese delocalizzate qui, si elencano gruppi come: Euronics, Conad, Divella, Todini, Colacem, Italstrade e Italcementi, Enel Power ed Essegel, Darfo e Petrolifera Italo-Rumena.
Banche: Intesa San Paolo e Veneto banca , molte pmi attive nei settori del legno-arredo, edilizia, costruzioni, agro-alimentare,, tessile-calzature, meccanica, commercio e servizi.
Secondo fonti di Confindustria in 15 anni il sistema Italia ha investito nel Paese balcanico almeno 5 miliardi di euro.
I distretti del lavoro italiano, sono raggruppati lungo l’asse autostradale: Tirana- Durazzo.
I progetti in itinere italo-albanesi vanno dalla centrale a carbone pulito di Porto Romano dell’Enel, alla commessa del grande parco eolico vinto dal gruppo siciliano Moncada, al terminal petrolifero.
In progetto anche nuove centrali idroelettriche a Nord, la costruzione di un cavo di interconnessione Puglia –Albania, di Terna - Enel.
Nicola Graffagnini

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