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lunedì 13 dicembre 2010

La riunione dell'Opposizione a Sergio Parrino - E' facile intravedere nell'operato dell'Amministrazione il "gioco delle tre carte"

Alla presenza di alcune decine di giovani e giovanissimi si è tenuto ieri sera, dalle 17,30 alle 19,oo, il previsto incontro a porte aperte, nella Sala S. Nicolò, dei consiglieri dell’Opposizione:
Nicola Cuccia,
Piero Stranci,
Anna Fucarino,
Enzo Spera,
Onofria Guarino,
Giusy Cannizzaro.
Sin dall’introduzione di Enzo Spera e poi nelle relazioni di Giusy Cannizzaro ed Anna Fucarino si è immediatamente messo in luce il carattere a-politico ed escludente dell’attuale sindaco in carica. Sindaco che pur essendo consapevole di non disporre di una maggioranza consiliare o, peggio ancora, pur essendo consapevole che a causa del suo comportamento ha finora perso pezzi importanti dell’ex-maggioranza, continua a trattare i propri avversari, coloro che con i loro interventi in Consiglio gli fanno osservare le falle dell’azione amministrativa, non da persone libere e responsabili delle loro opinioni ma da “nemici” e quindi in quanto tali da respingere e non ascoltare.
E’ stato messo in evidenza come sin dall’inizio del mandato l’Opposizione (allora composta esclusivamente da giovani consiglieri di prima nomina) abbia sempre richiesto di poter essere coinvolta nell’attività amministrativa per poter con spirito collaborativo dare il proprio apporto, soprattutto nelle iniziative di maggior interesse collettivo. Le aperture dell’Opposizione hanno sempre ricevuto da parte del Sindaco sdegnosi rifiuti, fino al punto di dover assistere ad ostinati dinieghi, divenuti in seguito alle segnalazioni di contestazioni inviate ai competenti organi regionali ritardi di consegna degli atti amministrativi indispensabili per poter svolgere il ruolo di controllo della vita amministrativa, che compete con particolare riferimento ai consiglieri dell’Opposizione.
E’ stato messo in luce -ancora- come a distanza di due anni e mezzo dalle elezioni amministrative nulla di significativo sia stato messo in campo e lo dimostra peraltro la mancata presentazione in Consiglio della “Relazione periodica”. In tutto questo tempo il sindaco ha infatti presentato una sola volta un documento espositivo di dieci paginette con dentro scritto il “nulla”. Lo stesso approvvigionamento idrico dell’acqua Patellaro che doveva avvenire entro i fatidici “100 giorni” dalle elezioni ancora non è stato attivato ed in ogni caso va ascritto alla precedente Amministrazione visto che è un tema all’ordine del giorno da oltre sei anni.
A parte le piccole storielle narrate nella Sala San Nicolò circa i modi in cui sono avvenute le distribuzioni di generi alimentari Agea, la perdita di finanziamenti importanti quali il II° lotto dei lavori di recupero di Castello Calatamauro, l’esosità della Tarsu a fronte di servizi da terzo mondo e così via è interessante percorrere la vicenda della mancata realizzazione del Museo Civico, opera progettata, finanziata e passata agli archivi (anche se formalmente è convogliata ai pits). E' pure interessante percorrere la vicenda sul consolidamento murario della Chiesa dell'Annunziata.
Il gioco delle tre carte
Il Museo
Si trattava di un’opera di valorizzazione e di sviluppo economico, con ricadute anche occupazionali se –da parte di amministratori competenti- si avesse saputo programmare la crescita civile del territorio.
Quest’opera è stata, come abbiamo sopra riportato, progettata e finanziata per poco meno di due miliardi di vecchie lire da Piero Cuccia. A stimolare e volere appassionatamente l’opera è stato -in verità- il Professore della Normale di Pisa, l’archeologo Nenci, che in una relazione indirizzata a Piero Cuccia aveva giustificata l’opportunità della realizzazione della struttura con la circostanza che nell’Antiquarium di Via I° Maggio è esposto solamente il trenta per cento dei reperti archeologici provenienti da Entella. Serviva quindi una struttura dove organicamente esporre l’intero 100% del tesoro elimo del nostro territorio, attualmente in gran parte rinchiuso in contenitori e non fruibile da nessuno. Il Museo avrebbe dovuto disporre anche di una Sala per la Storia contessiota degli ultimi cinquecento anni e di una biblioteca.
Quando venne a cessare il mandato di Piero Cuccia il progetto esecutivo era stato quindi già finanziato ed era pronto per la successiva gara d’appalto; occorreva preliminarmente, come accaduto per decine di altre opere, varare una deliberazione consiliare che cambiasse la destinazione d’uso del suolo (stante la ancora oggi mancanza del Piano Regolatore); in termini più tecnici si è solito definire questa operazione “deliberazione in deroga al Piano di Fabbricazione”.
Gli amministratori subentrati a Piero Cuccia non amavano però quell’opera perché era stata iniziata, appunto, da Piero Cuccia, anche lui un “nemico” agli occhi di taluni pseudo-politici locali, ed infatti fino ad oggi i soldi del finanziamento sono rimasti nel cassetto.
Sergio Parrino, assessore ai lavori pubblici nel precedente mandato ed oggi Sindaco, cosa ha fatto nelle settimane scorse ?
Ha stornato quei fondi da un investimento culturale e produttivo, quale è un vero Museo, e li ha destinati ad altre opere. Fa ciò per poter stampare dei volantini e lasciare intendere ai cittadini che Egli, il sindaco, ha trovato dei finanziamenti da mettere in circolo. In verità egli dovrebbe far sapere ai cittadini che da assessore e da sindaco ha tenuto bloccati per anni investimenti significativi che avrebbero potuto dare ossigeno, prima che fossero falcidiati dall’inflazione, all’asfittica realtà economica contessiota.
Volantini messi in giro, grazie alla mancata realizzazione delle precedenti opere volute dagli amministratori il cui mandato risulta scaduto e che la negligenza, per non dire altro, dei successori non ha saputo o voluto sbloccare.
La ridicola spiegazione messa in giro asserisce che quei soldi non sono, oggi, sufficienti per quel progetto. Non c’è dubbio che non possono esserlo avendo -persone irresponsabili- tenuto bloccato il progetto tanto allungo. Oggi, se si fosse in buona fede, basterebbe aggiornare i prezzi e, da veri amministratori, reperire la differenza dei soldi, sempre che lo si sappia fare.

Il finanziamento del restauro della Cappella di San Giuseppe
E’ notorio che qualche decennio fa era prevista la realizzazione di una Chiesa nella zona di trasferimento dell’abitato. L’incarico di progettazione dell’edificio di culto fu affidato ad un professionista.
A progetto redatto, finanziato ed appaltato si scoprì che la volta, il tetto di quella Chiesa, secondo i calcoli strutturali che erano stati sviluppati mostrava rischi di crollo.
Si decise, per evitare quanto è capitato ad una chiesa del post-terremoto realizzata a Gibellina e poi crollata, di risarcire l’impresa per le spese da essa sostenute e di non realizzare l’opera. Il finanziamento residuo, con l’adesione scritta espressa anche dal Vescovo Sotir Ferrara, si convenne da parte del Comune e del Provveditorato alle OO.pp. di destinarlo al consolidamento della navata destra della Chiesa dell’Annunziata la cui cappella prossima all’ingresso, quella di San Giuseppe, mostra segni di instabilità.
Così fu sancito da -più o meno- due anni.
Sarà stata la voglia di qualcuno di stampare volantini per far intendere ai cittadini che il Sindaco abbia trovato nuovi finanziamenti che in due anni e mezzo non è stato capace di reperire, sarà stata l’incomprensione degli intenti fra amministratori e sacerdoti locali (taluno di questi aveva, a quanto pare, semplicemente chiesto che dal progetto di consolidamento fosse tolta l’impiantistica elettrica e di sicurezza da furti), fatto sta che la Giunta che a inizio Ottobre aveva ancora confermato il finanziamento (G.M. n. 61), a fine ottobre lo ha eliminato (G.M. n. 64).
Anche con questa cancellazione il volantino del Sindaco, distribuito nei giorni scorsi, lascia intendere che l’Amministrazione abbia trovato finanziamenti che in realtà non ha manco cercati.
E’ interessante come nel giro di dieci giorni la Giunta abbia cambiato decisione senza rispettare l’obbligo giuridico di motivazione degli atti pubblici. Si legge, più o meno, infatti sulla seconda deliberazione di Ottobre:
Considerato che alla realizzazione delle opere di consolidamento della Chiesa SS. Annunziata provvederà l’Autorità Ecclesiastica con propri fondi”.
Quella riportata è una asserzione inserita in una deliberazione, atto pubblico, ben sapendo che non è per nulla documentata e adesso recisamente respinta dai sacerdoti locali, sia dal precedente parroco papas Nicola che dall’attuale Amministratore papas Sepa.
Conclusione
E’ convinzione che al Comune non ci siano degli Amministratori pubblici ma dei venditori di fumo. Non sanno trovare soldi per le iniziative da portare avanti e giocano, passanu u tempu, cambiando di settimana in settimana le carte da un tavolo all’altro: “chistu perdi e chistu vinci”. I soldi sono però sempre gli stessi (addirittura quelli procurati da Piero Cuccia, dieci anni fà).
Poverini ! viene da dire. 

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