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venerdì 31 dicembre 2010

2011 - Un anno cruciale

Il futuro, la società diversa da come l'abbiamo finora vissuta, continuerà a bussare sempre più forte a Contessa Entellina, in Sicilia, in Europa e nel Nord America e nel mondo intero nell'imminente 2011.
Contrariamente a quanto asserisce il fin troppo benestante e festaiolo Berlusconi la realtà a venire sarà sempre più dura e sempre meno duttile alle azioni e alle iniziative delle singole amministrazioni e dei singoli governi.
La "normalità" verso cui siamo incamminati, è inutile nascondercelo, implica che la vecchia Europa, il Nord America, l'Occidente cioè deve riadattare i propri livelli di vita. Milioni, centinaia di milioni di "poveri" che vivono su altre terre del pianeta stanno lentamente, ma inesorabilmente, conquistando i loro livelli minimi di sopravvivenza e di dignità; la loro emersione inevitabilmente sta avvenendo a discapito di quelle popolazioni che finora hanno vissuto al di sopra delle possibilità.
Marchione, di cui tanto si parla in questi giorni sui media, colui che sopprime come nulla fosse i diritti sanciti dallo Statuto dei Lavoratori, del 1970, non è spuntato sullo scenario economico-sociale italiano dal nulla. E' semplicistico dire, come in tanti diciamo, i diritti non si toccano. La verità è che se non vogliamo riconoscere i diritti de "mondo che ha fame", sarà il "mondo in movimento" a farceli riconoscere. L'Economia si regge infatti su equilibri invisibili e pertanto il mondo anche nel 2011 continuerà a produrre ricchezza, ma nel mondo quella ricchezza sarà sempre più contesa ed è così che a fronte del Pil dell'Occidente che si riduce c'è il Pil di Cina, India, Russia etc. che cresce.
Per spiegare meglio: la Cina ha comprato il debito della Grecia (almeno in parte) ma gestisce oggi uno dei porti più rilevanti dell'intero Mediterraneo, il Pireo. La Cina continuerà a tenere sott'occhio la "crisi" europea e quella americana con l'intento di espandersi, ma non sotto la pressione delle armi o di quella demografica; la sua crescita socio-economica avviene con l'uso della leva economica.
Il 2011 non sarà quindi facile per noi contessioti, nonostante lo speranzoso Eldorado auspicato dal Sindaco Sergio o la volontà del governatore Lombardo di reggersi a galla a qualsiasi costo con un governo tra i più trasformistici degli ultimi centocinquant'anni in quà. Non sarà facile anche perchè la maggioranza governativa nazionale oltre che fragile è da due anni e mezzo inetta nell'affrontare i sintomi ed i malanni dell'economia, malata non soltanto per il marasma globale del pianeta ma anche per il sistema Italia bloccato e che richiede di essere riformato. Purtroppo per noi italiani l'opposizione vive un disorientamento che non ha nulla da invidiare a quello dei berlusconiani.
Anno cruciale il 2011.
Buon Anno

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