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domenica 28 novembre 2010

Il Monsignore della rivitalizzazione. Ridere o piangere ? Ognuno scelga. (L'uso dell'ironia e del sarcasmo è l'unica forma che ci sembra appropriata)

  Arriva Mons. Tamburrino, il monsignore affossa greco-bizantini d'Italia.
Ha ricevuto dalla Santa Sede l'incarico di rivitalizzare l'Eparchia di Piana degli Albanesi. Egli ha interpretato l'incarico nel senso di dover far piazza pulita  di quel poco di buono che resiste al più presto in modo che ripartendo da zero possa piantare e far crescere un nuovo albero rigoglioso.
  Finora si è attenuto alla prima fase della sua missione (fare terra bruciata): ha iniziato col distruggere la parrocchia più attiva e vivace della periferia dell'Eparchia, quella di Contessa Entellina mandando in esilio, a Palazzo Adriano, ad espiare la colpa di essere un "buon parroco" papas Nicola Cuccia. Con questa iniziativa ha messo in tilt tutti gli equilibri locali: ha condannao a morte certa le associazioni giovanili, quelle culturali-teatrali, ed artistico musicali di arte sacra che facevano capo a quell'onesto sacerdote ed ha soprattutto evitato che i fedeli usurassero i banchi della chiesa: infatti pochissimi sono quelli che la domenica la frequentano.
  Le notizie che abbiamo sono, infatti, nel senso che il Monsignore è contento e si compiace con se stesso e con i sacerdoti suoi confidenti di avere punito una persona "perbene". E' pure soddisfatto che l'autore della "Teologia delle porte chiuse" stia ancora nella "canonica parrocchiale" di Contessa e non permetta che si sistemi il nuovo Amministratore Parrocchiale. Con la tenacia del Bellanca il Monsignore ha infatti la certezza matematica che nemmeno nel rito latino di Contessa Entellina possa attivarsi l'attività pastorale.
  Qualcuno gli ha fatto arrivare all'orecchio che forse il Bellanca, la settimana entrante, ai primi di dicembre, vorrebbe lasciare la "canonica". A questa notizia il Monsignore si è oscurato in viso. Pare abbia detto che la seconda fase non è ancora iniziata, la fase della "rivitalizzazione" deve iniziare quando il deserto si sarà diffuso in ogni realtà dell'Eparchia.
  Il Monsignore ha saputo inoltre che in quattro mesi di presenza a Palazzo Adriano di papas Nicola pare che la parrocchia bizantina stia tornando ad antichi splendori. Anche di fronte a questa notizia egli si è molto dispiaciuto ed ha meditato di mandare papas Nicola in missione in un paesino dell'Albania settentrionale, in un area abitata solo da mussulmani: sta aspettando infatti una risposta dal vescovo di Scutari, un suo vecchio amico.
  Finora le uniche notizie positive che sono arrivare, al Monsignore, sono quelle secondo cui a Contessa Entellina la parrocchia  bizantina ha meno fedeli di quella del borgo di Piano Cavaliere e che la parrocchia bizantina di Mezzojuso soffre tanto quanto quella di Contessa Entellina.
   Il programma prossimo del Monsignore prevede di mettere in tilt tutte le parrocchie del capoluogo, ossia di Piana degli Albanesi. Fra sei mesi quando tutte le parrocchie dell'Eparchia verranno costrette a chiudere per mancanza di fedeli, finalmente inizierà il PIANO DI RINASCITA.
  Il Monsignore allora, e solo allora, sentirà nel proprio animo che la sua missione di "rivitalizzare" potrà davvero iniziare e che Egli ne sarà il necro.... Applicherà infatti la medesima terapia adottata a Grottaferrata, dove dopo sedici anni di sua guida l'Abazia è a buon punto in direzione di dover chiudere battenti.
  Che bravura !

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