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lunedì 8 novembre 2010

Domani ritiro spirituale del clero eparchiale

   Piana degli Albanesi accoglierà domani il clero proveniente dai paesi che dipendono dall'Eparchia, oltre che quello assegnato alla Chiesa palermitana della "Martorana" per un "ritiro spirituale". E' la prima volta dopo che la Chiesa della Favara è passata sotto la guida di padre Giorgio Ilardi e l'avvenuto disarcionamento di Mario Bellanca. Vero è che costui per avvalorare la fantasiosa teoria che egli è il "PARROCO" continua a trattenere l'uso della "casa canonica", ma a dargli retta su questo versante ormai sono rimasti solamente i "fedelissimi".
   Egli, ne sono convinti tutti in paese, non lascerà comunque libera la "casa canonica" fino a quando il disarcionamento (è in questi termini che egli avverte i fatti accaduti, e non è riuscito invece ancora a ritenere responsabile la sua ormai nota Teologia delle porte chiuse. Si tenga presente che nel suo ultimo saluto nella Chiesa della Favara non ha avuto alcun cenno inteso a "scusarsi" di eventuali, anche incolpevoli, comportamenti con la cittadina di Contessa Entellina) non sarà ufficializzato dal riscontro al ricorso da lui spedito alla Congregazione delle Chiese Orientali.
  Come abbiamo riferito si tratta di un "ritiro spirituale" ma non è detto che anche in questa occasione non si faccia il punto sulle tante questioni aperte qui da noi, a Contessa Entellina, ma anche altrove.
Da noi si notano ad occhio nudo:
a) difficoltà di dialogo fra papas Sepa ed alcuni ambienti della comunità greco-bizantina;
b) mancato adempimento del trasferimento a 'Piana degli Albanesi' di Mario Bellanca, ancora inquilino della casa canonica;
c) il felicissimo inserimento a Contessa Entellina di padre Giorgio Ilardi, le cui messe domenicali (ma anche quelle feriali) sono seguitissime da latini e da greci;
c) utilizzo al meglio dell'abbondante clero venutosi a costituire a Contessa Entellina dopo l'allontanamento del "sempre colpevole del non si sà cosa" papas Nicola Cuccia. Questi da solo assolveva alla funzione di parroco dell'intera Contessa Entellina, con l'ovvia esclusione dei "fedelissimi", organizzava i giovani in Associazioni culturali e teatrali, organizzava il Coro Padre Lorenzo Tardo, si occupava dell'insegnamento scolastica ed extra scolastica con corsi di chitarra ed altro, seguiva tutte le attività pastorali, catechistiche e sociali godendo del sostegno della gioventù locale sempre al suo seguito. Adesso che il numerosissimo clero ha problemi  di sistemazione logistica e ogni attività stenta a decollare chissà se Mons. Tamburrino rintraccerà il dossier di papas Nicola per capire, almeno lui, di quali colpe il sacerdote si è reso responsabile ? chissà se il delegato pontificio riuscirà a capire che Contessa Entellina non necessitava di quantità !

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