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mercoledì 10 novembre 2010

Contessa Entellina manca della guida politico-amministrativa

Ieri abbiamo evidenziato che il nostro Sindaco, i nostri attuali amministratori comunali, non dispongono di un “progetto amministrativo”; ovviamente ci riferivamo alla mancata presentazione al Consiglio Comunale del “programma di mandato”. Egli, il Sindaco, ha sempre ritenuto che fosse sufficiente presentare il libro dei sogni del programma elettorale, dove non vi è cenno né di fonti di finanziamento, né di tempistica, né di praticabilità normativa.
Che a Contessa Entellina ci sia un vuoto progettuale è palese a tutti. I nostri amministratori non lavorano attorno ad una idea, ad una cosa da fare. No.
Essi giornalmente attendono che arrivi la posta. Attendono che la Regione Sicilia del nostro governatore, Raffaele Lombardo, accrediti i soldi di assistenza sociale: poche decine di migliaia di euro. Su questo atteso accredito elaborano il piano di intervento con l’inevitabile gita degli anziani, con l’assistenza domiciliare alla za Pippina, con il pacco degli alimenti Agea alla famiglia xy. Ritengono che il meccanismo tutto clientelare delle telefonate di confidenza all’amico/a di partecipazione allo spettacolo di intrattenimento per gli anziani a Sambuca di Sicilia, col viaggio del sindaco, assessore e quant’altro a Taormina a fare da “bali” e con altre vacuità simili essi abbiano fatto il loro meglio. In effetti è il meglio, quando manca un “progetto”, quando manca la creatività, quando si ha paura delle cose che si promettono.
Con quest’ultima asserzione (paura delle cose che si promettono) ci riferiamo all’assenza del Sindaco e dei suoi amministratori (ad esclusione, a titolo personale, di una) nella vicenda con cui padre Mario ha fatto di tutto per cancellare tradizioni, pratiche e costumi socio-religiosi locali. Questi signori non intervenivano, pur avendo svolto la campagna elettorale all’insegna della salvaguardia e tutela dell’identità locale (in proposito manderemo -fra qualche mese- su Youtube stralci di simili impegni), perché avrebbero potuto perdere il voto elettorale, in futuro, dei “fedelissimi”.
Questi non sono Amministratori, questi sono …. piccoli opportunisti. La difesa dell'identità arberesh è un obbligo statutario, infatti.
Panni sporchi
Il ViceSindaco, da par suo, è arrivato a chiedere che tutti i contessioti chiudessero occhi, orecchie e lingua: “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Come dire: “i giornali non si occupino né di Noemi né di Ruby per amor di patria”. Piccoli opportunisti, piccoli.
Contessa Entellina necessita di un cambiamento epocale. Chi non ha il coraggio delle proprie idee, delle proprie convinzioni, chi non conosce i doveri istituzionali lasci la cosa pubblica.
Non parliamo di "panni sporchi" !
Interessante è stata pure l’ultima uscita del Sindaco, che ci piace leggere in questi termini: "l’Unione dei Comuni Besa, nata per valorizzare l’identità arbëresh dei comuni siculo-albanesi, deve evitare di preparare progetti di insegnamento della lingua arbëreshë nelle Scuole Statali, perché c’è il guaio, guaio vero, che ci siano insegnanti di lingua, che possiedono i prescritti requisiti, che non appartengano al “giro”, e che -in pratica- siano avversari politici. Costoro potrebbero presentare istanza di “incarico” e poi, avendone appunto i requisiti, potrebbero dagli Istituti Comprensivi (organismi indipendenti dall’Unione Besa) ricevere l’incarico di insegnare nonostante siano avversari politici. Cosa che sarebbe già successo".
Come si fa ad essere Amministratori Pubblici muovendo da questi presupposti ?

1 commento:

  1. Continueremo a non avere una Amministrazione ancora per altri due anni e mezzo. Non ci sono speranze: il Sindaco fra alcuni bravi funzionari comunali che ci sono (Ignazio, Remo e lo stesso Triveri) chi predilige come consigliere personale ? la signora Ninni ed il figlio !
    Cosa possiamo aspettarci da un simile Sindaco ?
    Auguriamoci che Contessa Entellina nella prossima tornata sappia scegliere; ed auguriamoci soprattutto che le persone serie che finora sono state lontane dalla politica non si tirino indietro dal doveroso sbracciarsi per il paese.

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