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domenica 10 ottobre 2010

Un testimone del Vangelo

Don Luigi Ciotti, vincitore del Premio Artusi 2010.
Prete di strada - testimone del Vangelo 
di Nicola Graffagnini 

Il vincitore del premio istituito in omaggio a Pellegrino Artusi, padre della cucina domestica italiana e illustre cittadino di Forlimpopoli, è Don Luigi Ciotti, conosciuto dai più come fondatore di LIBERA.
Sabato 9 Ottobre 2010 a casa Artusi Don Ciotti ha ritirato il prestigioso riconoscimento attribuitogli per "l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra uomo e cibo e per il conseguente impegno concreto e tangibile che dà vita a prodotti conosciuti con marchio Libera Terra, coltivati sui terreni confiscati alle mafie".
"Un segno forte di speranza e ottimismo, per la costruzione di un mondo più giusto e quindi più buono".
Il premio è stato consegnato dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni. Prima dell’incontro ufficiale, al Teatro Comunale è andato in scena lo spettacolo:
- “ Mafie in pentola, Libera Terra, il sapore di una sfida “.
-a cura dell’attrice Tiziana De Masi e del giornalista Andrea Guoco. Lo spettacolo racconta storie di vita di chi oggi lavora nelle terre di Libera, milioni di ettari di terreno tra Sicilia, Calabria, Campania e Puglia che offrono prodotti di eccellenza con un unico marchio: dai vini alle conserve, al miele, ai legumi, all’olio di oliva, dalla pasta alla mozzarella di bufala, dal sud al nord in un abbraccio che riunisce la speranza dei giovani intesa a riscattare un futuro più giusto.
Chi è Don Luigi Ciotti ?
Nasce a Pieve di Cadore il 10.09.1945, emigra con la famiglia a Torino nel 1950. Terminati gli studi presso il Seminario di Rivoli (TO) viene ordinato sacerdote dal Card. Michele Pellegrino che come parrocchia gli affida la strada. Il suo impegno pubblico inizia nel 1966 con la creazione del gruppo ABELE che opera all’interno delle carceri minorili ed aiuta le vittime della droga. Nel 1993 pubblica il primo numero del mensile NARCOMAFIE e nel 1995 fonda LIBERA, una rete capillare che coordina nell’impegno antimafia oltre 1.500 associazioni con un raduno annuale.

Il 1° Luglio riceve a Bologna la laurea honoris causa in Scienze dell’Educazione che egli dedica al gruppo Abele, che oggi è articolato in almeno sessanta attività, fra queste comunità per problemi di dipendenza, spazi per orientamento, aiuto ai migranti.
Molti i suoi scritti, cito solo i più recenti volumi: "Non lasciamoci rubare il futuro, 2006",

"Una chiesa dei poveri o una chiesa povera".
Famiglia Cristiana del 10 Ottobre gli dedica tre pagine con “ l’intervista di attualità” e Don Ciotti coglie l’occasione per ritornare sui temi delle dipendenze e sulle nuove povertà: "C’è chi risponde alla precarietà e all’incertezza con le lotterie e i giochi d’azzardo, che crescono anno dopo anno, le necessità di sopravvivenza possono spingere a comportamenti illeciti, ma dietro la crisi c’è anche un grande vuoto culturale, la perdita del bene comune come dimensione etica di vita e di relazione" ….per questo la politica "deve essere vicina alla strada, alla gente, ai veri problemi, altrimenti è gestione del potere: promesse, slogan, e ricerche di consenso nel vuoto di strategie".
"Come prete ho due grandi riferimenti: il Vangelo da una parte, la Costituzione e la Carta universale dei diritti umani dall’altra, testi che su piani diversi affermano la dignità della persona umana ….. a me piace la Chiesa dei Don Puglisi, la Chiesa che interviene per illuminare le coscienze".
Nicola Graffagnini

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