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lunedì 25 ottobre 2010

Inaugurato a Venezia dal Patriarca Angelo Scola l’ottavo convegno internazionale di arte e liturgia

di Nicola Graffagnini
Secondo Scola “la chiesa-edificio, per sua natura, si fonde con il resto dell’architettura della città, diventa per il culto cristiano il luogo d’incontro con gli altri uomini”
Riprendiamo da L’Avvenire del 22 Ottobre una corrispondenza da Venezia di Francesco Dal Mas che apre la nota con una considerazione di merito, “Né al Card. Scola, né a Paolo Baratta, Presidente della Biennale d’Arte, piace l’architettura fine a se stessa, ovvero l’opera monumentale solo da ammirare”.
Numerosi i progettisti, soprattutto architetti, che presenziano: perché edificare una chiesa è tutt’altra cosa che realizzare una opera architettonica come altre , seppur di pregio.
Sottolinea Mons: Stefano Russo Direttore dell’ufficio CEI per i Beni Culturali: “Per noi le chiese sono per definizione dei luoghi d’incontro. Tanti sono i modi in cui potremo chiamarle: la casa di Dio, il luogo di incontro privilegiato della comunità cristiana, spazi di preghiera. Difficilmente riusciremo a trovare una espressione che non metta in evidenza la dinamica relazionale degli edifici di culto. E se le pensiamo rispetto alla città, come non mettere in rilievo l’incidenza che le chiese hanno sugli spazi urbani, di cui spesso diventano le architetture che li caratterizzano, dando origine a dei veri e propri luoghi d’incontro? I sagrati, le piazze, i corsi principali delle nostre città”.
In conclusione secondo Scola: “La chiesa di mattoni, al tempo stesso è chiamata ad esaltare la “Chiesa di popolo” , …. Non è mai pensabile lo spazio architettonico di una chiesa in maniera separata dal popolo che si incontra ….. Una architettura che non …favorisce il rinvio del popolo alla presenza reale di Cristo, alla dimensione verticale, è un’architettura non adeguata all’incontro. Anzitutto all’incontro dei fedeli e quindi, inesorabilmente, all’incontro con gli altri. E siccome la chiesa-edificio, per sua natura, si fonde con il resto dell’architettura della città, diventa per il culto cristiano, il luogo d’incontro con gli altri uomini”.
Il Convegno di Venezia, che si conclude oggi, spazia dalle esperienze di chiese del XX secolo nell’Est europeo, in particolare in Ungheria a quelle maturate nel Sud America e in Italia e si sofferma sulla cattedrale di Reggio Emilia.
Nicola Graffagnini

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