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giovedì 2 settembre 2010

Il ficodindia: metafora di sicilianità, spinoso ed ostile finchè conserva la scorza, dolce e buono una volta sbucciato

AGRICOLTURA
A Contessa Entellina la gente vive delle pensioni Inps, delle retribuzioni dell’Azienda Forestale e del Consorzio Belice (diga Garcia) e per alcuni versi da alcune retribuzioni della Pubblica Amministrazione. Questo territorio che cinquecento anni fà attirò gli arbërëshe perché facessero dell’agricoltura la loro principale (in verità esclusiva) attività, oggi non dipende per il suo sostentamento, nonostante i 13.000 ettari di superfice, quasi per nulla dal settore primario.
Non è di questo che vogliamo parlare però.
Iniziamo con questo scritto un giro nei territori limitrofi per vedere come e perché l’Agricoltura ha maggiore rilievo che da noi, dove pure comunque esiste qualche sporadica isola di agricoltura moderna.

SANTA MARGHERITA BELICE
Il paese che dista da noi appena quindici chilometri è noto in tutto il mondo grazie al romanzo Il Gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, un libro che qualunque siciliano dovrebbe conoscere.
Nel territorio di Santa Margherita esistono parecchie aziende agricole che sono perfettamente inserite nel mondo economico del terzo millennio (non hanno in poche parole nulla a che fare con l’antico mondo contadino, che a Contessa Entellina è ancora intercettato da qualsiasi occhio attento o meno). L’Amministrazione Comunale, gli imprenditori agricoli e quelli in genere commerciali hanno sviluppato una “politica” (nel significato vero: scelte di prospettiva) basata su due binari: turismo e cultura, oltre che su una vasta iniziativa di marketing territoriale.
Il comparto agricolo trainante è quello della viticoltura, ma non è su esso che ci soffermeremo. Santa Margherita Belice è conosciuta in Sicilia ed in Italia per un comparto agricolo particolare, quello della produzione del ficodindia. Nel territorio comunale sono poco più di trecento ettari le superfici dedicate a questo frutto; un frutto che ovunque nel mondo associa in modo indissolubile ad esso una certa immagine di Sicilia (metafora di sicilianità: spinosi ed ostili finchè conservano la scorza, dolci e buoni una volta sbucciati).
Le aziende di un certo rilievo che si dedicano alla produzione sono una decina, con molte altre di dimensioni inferiori. Alla produzione concorrono sia i produttori che altre decine di aziende di servizi (l’indotto) con i conseguenti benefici occupazionali.
A Santa Margherita ogni anno si svolge la “Sagra del ficodindia”, che non ha nulla a che fare con le “mangiate” fini a se stesse a cui vorrebbe abituarci il nostro sindaco Sergio Parrino e la sua –cosiddetta- giunta. Nella “Sagra” di Santa Margherita si punta in maniera mirata, come “marketing” comanda, a mettere in luce le peculiarità delle produzioni locali (non solo del ficodindia).
Il ficodindia, che da noi –a Contessa Entellina- produciamo nei nostri campicelli per gli usi domestici, potrebbe ulteriormente estendersi anche in altri territori della Sicilia, territori caratterizzati dalla carenza di irrigazione e che a Santa Margherita hanno saputo trasformare in una opportunità.

1 commento:

  1. CRISI della POLITICA AGRICOLA ! -------DAI POLITICANTI Non una proposta Politica che ci faccia …SOGNARE ! ---VERGOGNA ! ------ABBASSO I POLITICANTI !--------

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