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sabato 11 settembre 2010

Questioni aperte: Ma il Vescovo di Monreale ..... - Una nostra cattiveria

Foto Comune di Contessa Entellina
Il 20 maggio 1844  Gregorio XVI con la bolla “In suprema militantis Ecclesiae” disegnò un nuovo assetto per le diocesi di Sicilia. I paesi di Prizzi, Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano, Giuliana, Contessa Entellina e S. Carlo furono sottratti alla diocesi di Agrigento ed accorpati all'Arcidiocesi di Monreale.
Nel 1932 il Ministero degli Interni (Fondo Edifici Culto) affida in uso alla Curia Arcivescovile di Monreale la Chiesa -crollata per incuria di questa nel 1972- e la Foresteria dell'ex-abazia di Santa Maria del Bosco. Per iniziativa propria l'Arcivescovado di Monreale si autoinveste del titolo di Abate di Santa Maria del bosco.

Nel 1937, con lettera pontificia “Apostolica Sedes” venne eretta l’Eparchia di Piana degli Albanesi sotto la cui giurisdizione passarono Piana e le due parrocchie di rito greco di Contessa Entellina e Palazzo Adriano, oltre a Mezzojuso staccata dall'Arcidiocesi di Palermo. Nel 1960, con decreto della Concistoriale (Bolla pontificia), anche le due parrocchie latine di Contessa Entellina, Palazzo Adriano e Mezzojuso passarono sotto la giurisdizione dell’Eparchia.
L'Arcivescovado di Monreale, responsabile del crollo della monumentale Chiesa di Santa Maria del Bosco continua a tutt'oggi ad autoproclamarsi Abate della realtà di cui porta la responsabilità del crollo. Non solo, da buona autorità della Chiesa romana, rifiuta di ubbidire alla bolla Pontificia di Giovanni XXIII secondo cui l'intero territorio di Contessa Entellina appartine alla giurisdizione di Piana degli Albanesi. Il 28 agosto scorso abbiamo potuto assistere alla presenza del Vescovo di Monreale sui ruderi della Chiesa che i suoi predecessori hanno contribuito a far crollare. Da quel che si dice, Egli, l'Arcivescovo, ha detto messa all'interno della giurisdizione dell'Eparchia senza neppure informare (con una telefonatina) il suo collega bizantino di Piana degli Albanesi, perchè Egli essendo Abate, del nulla creato dai suoi predecessori, potrebbe.
Se così è andata, diciamo che siamo in presenza di fratellanza predicata ma non praticata. Se così non è andata è dovere anche dei prelati romani rispettare la realtà eparchiale, realtà da accettare e da non subire.
Nulla di nuovo sotto il sole.

La nostra cattiveria:
E' possibile che Tamburrino abbia cacciato papas Nicolino Cuccia da parroco di Contessa Entellina perchè, da rettore di Santa Maria del Bosco, aveva ricordato qualche tempo fà al Vescovo di Monreale che Egli Nicola Cuccia era, appunto, il rettore dei ruderi creati per incuria e negligenza da quella gloriosa Arcidiocesi  di Monreale ? Che abbia commesso questo grave affronto nei confronti di un prelato romano ?

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