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sabato 3 luglio 2010

Nota a margine dell’articolo apparso sul Blog IlContessioto circa la nomina a Delegato Pontificio di Mons. Francesco Pio Tamburrino

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Come da lettera di Mons. Sotir Eparca di Piana degli Albanesi del 6 Giugno u.s., il Santo Padre Benedetto XVI, tramite Decreto della Sacra Congregazione Orientale, ha nominato S. E. Rev.ma Mons. Francesco Pio Tamburrino Delegato Apostolico per l’Eparchia di Piana degli Albanesi. Significa questo, che il Santo Padre, tramite Persona di Sua fiducia, governa di fatto l’Eparchia di Piana degli Albanesi.
Certamente è stato questo un atto di amore e di coraggio nei confronti di questa Diocesi. E così anche noi siamo riconoscenti al Santo Padre per la nomina del Delegato Pontificio. Speriamo che S. E. l’Arcivescovo Tamburrino, sappia veramente portare su acque tranquille questa barca che versa per adesso in acque non tanto tranquille per colpa dei suoi nocchieri poco accorti nel timone.
La Diocesi, purtroppo, da questa nomina ne esce con le ossa rotte. Ed anche il Vescovo, il quale viene praticamente sostituito nell’amministrazione dal Delegato Apostolico. La fine diplomazia della Sede Apostolica è molto fine, chi ha orecchi per intendere intenda. Sembra che sul capo dell’Eparchia e dei suoi Eparchi penda una sorta di maleficio; dalla sua creazione ad oggi, infatti, nessuno dei tre vescovi è riuscito a concludere serenamente il proprio mandato.
Ma non sono le persone che a noi interessano, i Vescovi passano, ma l’Eparchia e la nostra gente rimane. Si l’Eparchia rimane e gli Eparchi passano, nonostante quello che pensano di poter fare per rimanere, sono destinati al passaggio, a lasciare il posto. Magari a tutti si possa augurare l’eterna memoria.


Ma veniamo al nostro caso.
Il Delegato Apostolico è stato incaricato di facoltà speciali. Ma quali? Doveva intervenire Roma per risolvere diritto canonico alla mano, l’ormai annoso e noto caso Contessa Entellina? No, il Vescovo di Piana poteva e può benissimo aggiustare una volta e per sempre il caso Contessa e mettere a tacere l’avvocato del parroco, con tanto di documenti alla mano. E’ Vescovo. Doveva intervenire il Delegato o Roma per nominare un parroco a Mezzojuso? Ma il Vescovo di Piana non ha l’autorità o l’autorevolezza a far ciò? Il procrastinare la situazione di questi due problemi fa male solo ad una persona: La Chiesa, il popolo, le anime tanto decantate. Si sono le anime a soffrire di questa cosa.
L’Eparchia necessita di uno slancio, negare questo ormai è impossibile. L’Eparchia ha bisogno di essere ricostruita. A Lei, Eccellenza Reverendissima Arcivescovo – Metropolita di Foggia ed oggi Delegato di Sua Santità per la Nostra Eparchia va il mio augurio di un ottimo lavoro!!
Laicus non vagus.

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