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martedì 20 luglio 2010

Ma i politici quando parlano di mafia sanno di cosa parlano ?

Gaetano Mosca, più di cento anni addietro, in un suo saggio “Che cosa è la mafia” scriveva 'E’ strano notare come coloro che discorrono e scrivono di mafia raramente abbiano un concetto preciso ed esatto della cosa, o delle cose, che colla mafia vogliono indicare'.
Tutti in Italia, in Sicilia, siamo antimafiosi, tutti riteniamo che la mafia sia altro dal nostro modo di essere e di pensare, oltre che ovviamente, dal nostro modo di agire.
E’ un vecchio vizio del nostro paese, un vecchio vizio di noi siciliani. Non io, ma gli altri ....
Su questa scia di ragionamenti -che è facile ascoltare in giro-, diventa pure facile dedurre che “la mafia non esiste”. Lo disse pure un principe della Chiesa, il cardinale Ruffini.
Se tutti siamo persone perbene chi è il mafioso ?
Il governo dice di fare la lotta alla mafia, i giornali condannano la mafia, l’opposizione parlamentare dice di essere antimafiosa per natura, la Chiesa tiene assemblee dei suoi vescovi per prepararsi a condurre pastorali antimafia, le associazioni antimafia non si contano più.
Tuttavia la mafia in Sicilia esiste in ogni piega del vivere sociale, pertanto è facile dedurre che “In Sicilia le cose non sono mai come sembrano e come vengono rappresentate”.
Ci siamo ripromessi tempo fa di portare avanti, di diffondere la conoscenza del libro del grande antropologo olandese Anton Blok “La mafia in un villaggio della Sicilia Occidentale” che riporta un secolo di presenza mafiosa a Contessa Entellina.
Noi contessioti, istintivamente, saremmo portati a sostenere che da noi la mafia non è mai esistita.
E’ una iniziativa, quella di cominciare a sfogliare quel libro, che cureremo fra qualche tempo.
Per oggi, all’indomani del diciottesimo anniversario della strage di via D’Amelio, vorremo rivolgere invece l’invito di riflettere su due personaggi politici che vanno ancora (2010) per la maggiore sulla bocca di tanti siciliani, pur avendo sulle proprie spalle sentenze emesse da tribunali della Repubblica per concorso esterno alla Mafia.
1) Marcello Dell’Utri: “Borsellino e Falcone sono eroi, ma Mangano è un eroe per me
2) Salvatore Cuffaro: “La Mafia fa schifo”.
E’ il caso di ripetere, con Gaetano Mosca, di cosa parlano ?
Come non condividere l'opinione di chi ha scritto “In Sicilia le cose non sono mai come sembrano e come vengono rappresentate”.
La nostra è davvero la terra dove si “mescolano le carte” prima di iniziare qualsiasi gioco;  per altri è la terra dei misteri.

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