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mercoledì 28 luglio 2010

Lettera aperta della professoressa Mimma Guzzardo a Papas Nicola Cuccia

Rev. Papàs Nicolino,

sono una “cattolica latina” che l’ha cercata in questi giorni al telefono, per sapere… e per esprimerle la propria solidarietà, ma non l’ho trovata.Perciò le parlo davanti al pubblico Contessioto, al quale vorrei dire che certamente non la merita, altrimenti avrebbe capito, se non l’hanno capito i Suoi Capi, quanto lei ha fatto per la pacifica convivenza tra i “DEFICIENTES” delle due comunità!
Lei è un sacerdote vero e, come tale, dal momento che lavora nella vigna del signore, secondo Matteo 5-1, che recita “beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” non può essere gradito ai Capi Suoi e agli abitanti di un paese discorde, che dimenticano ciò che dice Matteo in 12-25: “ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. Ora, se Satana scaccia Satana, egli è discorde con se stesso: come potrà dunque reggersi il suo Regno?
Lei, Papàs Nicola, certamente lavorerà per Cristo in un altro posto ma Contessa perde colui che ha sempre, in silenzio, donato se stesso senza risparmiarsi e che, come i miti e gli operatori di pace, paga per tutti e per tutto: per gli errori del passato, per il fanatismo dei suoi greci, per i sensi di rivincita di noi latini, tutta gente che, invece di guardare alla essenza della Fede che accomuna, al di là dei riti, guarda a quale “pezzo di muro possiede, alla rivendicazione di possessi e di poteri, a prevaricazioni, a proteggersi dalle preghiere comuni nel proprio… territorio” (Teologia delle porte chiuse), come se Cristo ci avesse dato questo esempio…
I suoi capi non sanno nulla… è vero? Sanno che devono allontanare il parroco “decano” di Contessa per mettere fine alle incomprensioni! Che bel gioco!?!
È un gioco che non mi fa meravigliare se i nostri fratelli evangelici, testimoni di Geova o …musulmani crescano di numero!!
Ora vanno così le cose nel mondo ma soprattutto dalle nostre parti: chi “si spende” fa i bagagli e va fuori, lasciando il campo sgombro a tutte le partite di… calci. Bene! Se è questo il senso di giustizia della Chiesa non so se congratularmi con lei o con chi potrà gioire della sua partenza. Di certo, io, che mi sento cristiana né greca né latina né ambrosiana sono allibita, basita, nauseata!
Pertanto, auguro buon ministero a lei e tanta tanta “pietà divina” per un paese che ancora conferma la verità di Cristo:
(Traduco per noi latini “nemo propheta in patria”)
Prof.ssa M. Guzzardo

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