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domenica 4 luglio 2010

Il terremoto del 14 gennaio 1968 nei ricordi di Nicola Graffagnini: Vengono varati i corsi Cepima per ferraioli e carpentieri

1968-1977
Il Nono Anniversario nella Valle del Belice

"Dopo nove anni dal terremoto il Belice è ancora un deserto…"
Inizia così il servizio sul Belice l’inviato speciale de L’ORA, Sergio Buonadonna.
Continua il suo pezzo introduttivo:
"Nella Valle, trasformata in simbolo dello spreco, si sono consumati la sottigliezza del clientelismo, l’artificio dei progetti gonfiati e super pagati ed il cinico calcolo dei governanti romani e siciliani col risultato di creare un grande circo di mastodontiche e bizzarre opere pubbliche, di monumenti all’inutilità come i “cavalcavia “ di Gibellina o di Partanna .
Certo sono sorte strade e acquedotti, fognature, reti di elettricità … ma tutto questo ha avuto un costo enorme, quasi trecento miliardi ufficiali …." " 51 miliardi è costato tenere nelle baracche le popolazioni terremotate, ma solo 1000 delle 15000 case promesse, sono state finora consegnate".
Secondo Cammarata, nuovo Ispettore alle zone terremotate ci vorranno almeno altri 6 anni per completare la ricostruzione.
Il nono anniversario.
Tutte le attività nella Valle del Belice si fermeranno ed a S.Ninfa è prevista una concentrazione e la posa simbolica delle prime pietre delle case da costruire con gli stanziamenti della “nuova legge 29.04.76” chiamata comunemente dell’art. 5, una legge che ha affidato direttamente ai Comuni ed ai privati cittadini il compito di approvare i progetti e costruire le case secondo i propri bisogni.
Quindi trecento miliardi …da utilizzare questa volta si spera con il controllo dal basso …. Da trasformare in 14.000 alloggi , per 7000 sono già pronti i lotti , cioè le aree ove costruire. Lo Stato pagherà in base al numero dei componenti la famiglia, da un minimo di 3 ad un massimo di sette vani.
"Il 1977 può rappresentare l’inizio della ricostruzione vera, quella di popolo, dopo le rabbiose proteste dell’anno scorso …."
Conclude così il primo pezzo di apertura della pagina sul terremoto.
Un altro pezzo presenta tutte le manifestazioni dell’anniversario.
"Domani assemblea popolare in tutti i Comuni. Domenica assemblea pubblica con gli Amministratori dei Comuni alla quale parteciperanno il VicePresidente del Senato Dario Valori (PCI) il Presidente della Regione Bonfiglio, il “Presidente della Commissione Parlamentare di controllo sulla Legge dello Stato “ Sen. Pecoraro e il Presidente dell’ARS Pancrazio De Pasquale".
"La Regione, puntualizza Vizzini, ha avuto un atteggiamento sbagliato, perché ha guardato con diffidenza il movimento popolare. Un Governo capace di collegarsi alla Sicilia, non si sarebbe fatto scappare questa occasione di riscatto …. Dov’è stata la politica sociale della Regione se non nell’assistenza guidata dai vetusti e logori criteri clientelari ? Quanto danaro promesso e accantonato ? Quale uso ne hanno fatto le banche ? Un altro imperdonabile ritardo consumato sulla pelle di decine di migliaia di persone ….. " e contro l’interesse nazionale aggiungerei io e oggi purtroppo ne paghiamo tutti le conseguenze ….! .
Perché costruire nel Belice costa di più che a Milano ? .
Al proposito vorrei soffermarmi su una vera e propria chicca , ritrovata tra cumuli di vecchi e ingialliti ritagli sul Belice . Ho ritrovato una intervista, … di Tanino Rizzuto, storico corrispondente dalla valle del Belice, dal titolo indicativo : “Perché costruire nel Belice costa più che a Milano?” al Direttori dei lavori di S.Ninfa dell’ ISES , Ing Sommariva, in cui esaminano inisieme , analiticamente quanto costerà alle imprese e ai privati la ricostruzione della casa , attraverso l’esame delle materie prime i cui costi saranno maggiorati perché vengono quasi tutte dal NORD.
Segue un lungo elenco :
- laterizi. "i laterizi a Sciacca hanno prezzi più alti di Milano del 50 % in più", questi manufatti sono importati in grandissima misura dal Nord;
- elementi prefabbricati:
- Infissi: è molto più semplice e meno costoso trasportare legname grezzo che non infissi rifiniti , per cui si auspica la creazione di Cooperative di produzione e lavoro tra gli Artigiani del luogo; ( A S. Ninfa, Vita e Gibellina sorsero della Cooperative, posso testimoniare che anche a Contessa Entellina si presentarono degli operatori dell’ISES per favorire la cooperazione, io stesso presenziai ad una riunione del genere con gli artigiani del luogo, presso il Circolo Kennedy …. );
- Vetri: il trasporto dei vetri per civile abitazione, incide enormemente sui costi di costruzione;
- Carpenteria metallica: "anche per questo tipo di produzione, si ritiene ragionevole che gli ultimi stadi di lavoro per la preparazione del ferro e degli altri metalli necessari alla ricostruzione venga effettuato in loco e sia favorita la riqualificazione dei lavoratori edili e la loro costituzione in Cooperative di lavoro; per inciso posso testimoniare l’interesse attivo per la questione del nostro Sindaco Di Martino, espresso anche in occasione di un dibattito al Giornale di Sicilia, riportato in queste note, anche noi della camera del Lavoro in linea col Piano Provinciale di formazione professionale nell’industria e artigianato ci attivammo per la richiesta alla CEPIMA attraverso la FILLEA provinciale, cioè il Sindacato degli edili ben presente a Contessa, fino all’ottenimento della sede del Corso nell’atrio delle Scuole elementari locali ";
- Marmi: sono presenti cave di estrazione nel territorio;
- Calce, gesso, tufo: sono presenti delle cave in zona ..…
Purtroppo il piano di sviluppo della Valle del Belice,….. non è mai partito …… per svariati motivi ……e quindi la ricostruzione sarà ancora una volta una grande manna per le Imprese del Nord …
Vogliamo provare ad elencare, a volo d’uccello che cosa non è stato fatto nella Valle, seppur promesso .. o deliberato ?
1) L’ESPI è mancato a tutti i suoi appuntamenti, un cementificio, un tondinificio, una fabbrica di laterizi e altre iniziative minori, stimati per complessivi 8000 posti di lavoro.
2) E che dire del pacchetto CIPE promesso …col centro elettro metallurgico di Capo Granitola, oggi possiamo ammirare un villaggio vacanze sorto al suo posto.
3) Per non trascurare le colpe della regione, ricordiamo che l’ESA avrebbe dovuto spendere ben 29 miliardi, accantonati. Neanche una strada rurale consegnata. Tantomeno realizzato il sollevamento delle acque in tutta la zona, dal Carboi al Garcia … ….
Oggi addirittura l’ESA è posta in liquidazione, così come tutta la filiera dell’agricoltura tradizionale ….. e qui dovremo aprire un capitolo così vasto di storia ed economia, che per forza di cose dovrebbe partire dalla storia dei governi della Regione Siciliana. ….. e delle vere occasioni di sviluppo mancate dalla nostra Regione inutilmente … autonoma.

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