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venerdì 30 luglio 2010

Domenica sera fiaccolata di solidarietà a Papas Nicola per le vie del paese - Il 21 agosto manifestazione di protesta davanti l'Arcivescovado di Foggia

   L'Ingiustizia operata da Santa Romana Chiesa pesa ancor di più di una sentenza di malagiustizia dei tribunali dello Stato di cui talvolta ci capita di leggere sui giornali. Alle sentenze di malagiustizia si pone riparo con ricorso in appello ed in fine alla Cassazione. All'Ingiustizia ecclesiale viene posto il sigillo di una Congregazione pontificia e la "vittima", generalmente una persona della base credente, accetta l'Ingiustizia nel ricordo del "Maestro" che accettò senza pronunciare parola la crocifissione sul Golgota.  
   Prescindendo da quelli che sono i lavorii di coscienza di tutte le vittime di Ingiustizia del mondo, è dovere di chiunque viene a conoscenza dell'Ingiustizia reagire. La reazione non può e non deve riguardare solo i nostri interessi personali (spesso egoistici) ma deve sempre riguardare la triste situazione di chi conosciamo, di chi vediamo cadere, di chi vediamo nel tritacarne.
   Su questo spirito Contessa Entellina intera, greca e latina, credente e non credente, giovane e vecchia, sta reagendo all'abbaglio di Mons. Francesco Pio Tamburrino, delegato pontificio nell'Eparchia di Piana degli Albanesi, che sulla "scorta di montagne di carte" ha ritenuto di colpevolizzare, punire, un prete che mai nella sua vita avrebbe fatto male ad una formica: Papas Nicola Cuccia.
   La giustizia di Santa Romana Chiesa non si discosta di gran chè dalla giustizia umana, e soprattutto non differisce di un centimetro dalle giustizie teocratiche e da quelle degli stati assoluti di questo mondo. Questi tipi di giustizia spesso hanno bisogno più di lanciare messaggi urbi et orbi che di "fare discernimento" delle situazioni specifiche. L'Eparchia di Piana degli Albanesi è per responsabilità diffuse un colabrodo e Mons. Tamburrino ha bisogno di provvedimenti "forti" per inviare messaggi a chi ha orecchie per intendere. Quale migliore vittima sacrificale di quella di un prete che per oltre venti anni ha dato la vita alla sua famiglia (essendo prete sposato), all'intera sua comunità ed all'intero paese ?
   Gli altri 30 sacerdoti dell'Eparchia (coloro che dell'Ingiustizia capitata a Papas Nicola non trovano una sola parola per reagire) capiscono benissimo quale sia il messaggio: è finita la ricreazione !
   L'Ingiustizia di Mons. Tamburrino, nel linguaggio ecclesiale, ha finalità di "propaganda", ossia rimettetevi in riga perchè se di una persona "giusta" ne faccio polpetta di chi tanto giusta non è stata potrei farne ....
    No, no, Mons. Tamburrino, la sua Ingiustizia resta e resterà pur sempre una Ingiustizia. Per la Salvezza dell'umanità è stata sufficente l'Ingiustizia sofferta da Uno duemila anni fà. Non servono altre Ingiustizie.

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