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domenica 27 giugno 2010

Conoscere il patrimonio culturale-religioso bizantino: V domenica di Matteo

a cura di Giuseppe Caruso
Questa domenica, quinta di Matteo, la Liturgia ci propone l’episodio degli indemoniati gadareni, un brano che ci mostra quanto sia importante l’adesione, il sì dell’uomo, affinchè Dio possa agire nella nostra vita. Gesù si trova nel paese dei Gadareni, un popolo sicuramente non rispettoso della Legge di Dio, in quanto alleva maiali, animali impuri secondo la Torah. Qui incontra due indemoniati che vivevano nei sepolcri. I demoni, riconoscono Gesù, cosa che invece gli uomini non riescono a fare, tanto da pregarlo di andare via dal loro paese, come vedremo in seguito. L’immagine dei sepolcri, la forza di Gesù nei confronti dei demoni e la sua “debolezza” (acconsente a cacciare gli spiriti maligni nel branco di porci là vicino) e la sua “arrendevolezza” nei confronti di quegli uomini che lo rifiutavano, fa di questa scena il chiaro riflesso di una meditazione sulla passione, con tutti i chiaroscuri della potenza del Cristo Signore e del duro e spaventato rifiuto da parte degli uomini. L’espressione dei diavoli “sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?” indica bene proprio questo rapporto tra questa scena e la scena della morte di Cristo, il tempo del compimento, della vera vittoria di cristo sul maligno. Gesù, infatti, nonostante viene “cacciato” fuori dalla città per essere crocifisso sul Golgota, vincerà sul male della morte. Egli è il Signore, il cui potere però è pienamente visibile sulla Croce. Un Dio “debole” dunque, un Dio che sulla Croce chiede da bere, chiedendo in questo modo all’uomo di aiutarLo nella sua missione redentrice, L’uomo, solo se lo vuole, diviene collaboratore di Dio, il suo eccomi è essenziale. A tal proposito vorrei concludere con una breve poesia di Madre Teresa di Calcutta:
Dio non ha mani: ha le tue mani.
L'amore non ha mani: ha le tue mani.
Il pane e l'acqua non hanno le mani: hanno le tue mani.
La musica non ha mani: ha le tue mani.
Il colore non ha mani: ha le tue mani.
Il fratello non ha mani: ha le tue mani...
Tu hai le mani: aiuta Dio che ti ha donato le mani.

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