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sabato 8 maggio 2010

Quando l'arcivescovo di Palermo era bizantino

La Sicilia bizantina
Col 476, con la deposizione del sedicente Romolo Augustolo, cessò di esistere, secondo la tradizione, l’Impero Romano d’Occidente. L’Impero Romano d’Oriente continuò ad esistere per ulteriori mille anni (fino al 1453) quando cessò con la conquista turca di Costantinopoli.
La divisione in due parti dell’Impero era stata decisa da Diocleziano, l’ultimo che esercitò la giurisdizione in tutta l’estensione unitaria. Dopo Diocleziano vi erano stati due imperatori romani, uno con sede a Roma (e poi a Milano e a Ravenna), l’altro con sede a Costantinopoli, la “Nuova Roma”, come l’aveva chiamata l’imperatore Costantino che ne era stato il fondatore. Ad avere una reale autorità imperiale era stato però soltanto l’imperatore d’Oriente.
La destituzione di Romolo Augustolo (figlio di un generale barbaro) fu recepita dai contemporanei non come un passaggio da una fase storica all’altra, bensì come conclusione di un conflitto fra due opposte fazioni barbare. Ma a segnare la differenza rispetto alle precedenti destituzioni fu la decisione del barbaro Odoacre, il quale, deposto Romolo Augustolo, non si proclamò, a sua volta, e non si fece proclamare imperatore, ma, assunte le veci di re dei Goti, inviò le insegne imperiali a Costantinopoli, sperando di ottenere dall’imperatore Zenone la nomina a patrizio dell’impero.
L’invio a Costantinopoli delle insegne imperiali non fu solo un atto di cortesia diplomatica, ma anche il riconoscimento –seppure formale- che la continuità dell’Impero Romano aveva la sua efficacia nell’ormai unico impero romano d’Oriente.
Nel 477 il barbaro Odoacre nella qualità di re dei Goti e di governatore di Roma, impegnandosi a pagare un tributo, ottenne dai Vandali del Nord Africa che la Sicilia da dipendenza africana divenisse dipendenza italiana senza che vi fosse il versamento di una sola goccia di sangue. La Sicilia è stata dominio Vandalo dal 440 (Genserico) al 477; dominio goto dal 477 al 535; dominio bizantino dal 535 all’830; dominio musulmano dall’830 al 1030; dominio normanno dal 1030 al 1194.
L’Imperatore Giustiniano volle riaffermare la continuità dell’Impero Romano disponendo la raccolta nel Corpus Iuris Civilis di tutte le disposizioni dell’ordinamento giuridico romano classico e provvedendo alla restaurazione dell’autorità imperiale romana in Italia, in Sicilia e in altri paesi dell’Europa Occidentale, usurpati dai barbari con i regni cosiddetti romano-barbari. Ai Normanni toccherà respingere dall’Italia le residue influenze religiose e politiche bizantine che ancora continuavano a sussistere nella parte meridionale della penisola.
Passata la corona d’Italia da Odoacre a Teodorico, la Sicilia continuò ad essere una dipendenza gota negli stessi termini decisi da Odoacre. Ma Teodorico era personaggio più notevole di Odoacre e il suo regno ebbe una sufficiente durata, dal 482 al 531. Teodorico ebbe l’esplicito sostegno dell’Imperatore d’Oriente, dal quale era stato nominato patrizio, ma poggiava il suo potere sulla forza armata del suo popolo.
Nel 553 con la fine della guerra l'Italia intera venne annessa all'Impero romano d'Oriente. La Sicilia non entrò a far parte della Prefettura del pretorio d'Italia, che nel 584 con la riforma degli esarcati di Maurizio divenne un Esarcato; essa costituì una provincia indipendente dall'esarca di Ravenna. La provincia romano-orientale di Sicilia era governata da un governatore civile che dipendeva direttamente dal Quaestor Sacri Palatii, mentre l'esercito era comandato da un dux; successivamente i poteri civili e militari vennero accentrati nelle mani dello strategos, il comandante civile e militare delle province bizantine da Eraclio in poi.
A metà-fine del VII secolo la Sicilia diventò un thema, ossia una circoscrizioni del rinnovato assetto amministrativo e territoriale di tutto l'impero, inteso a creare le condizioni per l’autodifesa di ciascun territorio dell’Impero medesimo.
Nel 663 Costante II, pose la residenza imperiale a Siracusa, che divenne dunque la città più importante dell'impero;
Successivamente, dopo l’assassinio di Costante II, la sede imperiale venne spostata di nuovo a Costantinopoli.
Fino all'arrivo del Normanni in Sicilia (dopo quindi l'anno mille) e per tutto il periodo musulmano compreso tutti i vescovi di Sicilia erano di rito bizantino.
 Nella zona dell'odierna Contessa, proprio nell'ottica dell'autodifesa del territorio, nel periodo bizantino è stato costruito il Castello, che successivamente i saraceni chiameranno di Calatamauro.

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