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sabato 15 maggio 2010

Il terremoto del gennaio 1968 nei ricordi di Nicola Graffagnini: il duro percorso della ricostruzione fra ostacoli naturali, umani e specificatamente politici

Il paese isolato da due anni per frane .
1975 e 1976

Dai ritagli dell’anno 1975 emerge la grave situazione del paese isolato da 2 anni per le frane :
- al Km. 11 della Campofiorito-Contessa e in alcuni tratti della Contessa-Bivio Sambuca ,prov.le n. 12 . Il Giornale di Sicilia il 17 Ottobre, riprende un comunicato stampa della Pro-loco e titola :
" A Contessa la posta arriva solo due volte la settimana "…con un convoglio speciale delle Poste per i valori e la posta ordinaria, in assenza del collegamento AST concessionario del servizio, sospeso per frana.
Sempre il Giornale di Sicilia il 22 Novembre titola ancora : "Contessa isolata da due anni"
Gli edili disoccupati hanno proclamato lo stato di agitazione preannunciando una assemblea cittadina per l’organizzazione dello sciopero generale.
Nel Gennaio 1976 si verificano condizioni meteorologiche gravissime, L’ORA titola così :
- "Gravi danni in tutta l’Isola – Contessa Entellina da due giorni isolata, si chiede lo sblocco dei lavori per il viadotto"
Per le numerose frane avvenute in vari punti delle strade di accesso, Contessa continua ad essere completamente isolata, mentre centinaia di ettari di terreni coltivati a vigneto ed aranceti della valle del belice, sono sommersi dalle acque del fiume Belìce, esondato in alcune contrade di Poggioreale e Salaparuta ….
Ieri il Comitato permanente di agitazione ha richiesto interventi alla Prefettura di Palermo per lo sblocco dei lavori di costruzione del viadotto sul tratto franato al Km 11 della Provinciale Contessa –Campofiorito, lavori già appaltati e inspiegabilmente fermi da più di un anno.
Il disagio della popolazione infatti è grave perché verso Palermo e Corleone gravitano i traffici e gli interessi della cittadina, Corleone è sede dell’Ospedale, degli ambulatori asl, degli Istituti Superiori, degli uffici finanziari e catastali; Bisacquino è sede della Pretura, di uffici finanziari e degli istituti Superiori di ragioneria e agraria.
A tarda sera con un telegramma al comune, l’Ispettorato Zone terremotate, sblocca la situazione comunicando "l’accoglimento del progetto di variante" propedeutico per l’avvio dei lavori da parte dell’Impresa esecutrice dei lavori.
Su L’ORA del 18 Febbraio ’76, si legge ancora : "Il Belìce in piena – gravi danni – Isolata Contessa Entellina".
"Il paese è praticamente isolato dai due versanti, se si pensa che era già franato in ottobre a causa di un altro nubifragio, il Km 11 della prov.le Campofiorito-Contessa e che la notte scorsa sono franati tratti negli altri due versanti: - tratti del Km. 15 della Contessa-Bivio Sambuca e tratti della Consorziale Contessa – Bivio Guglino-Realbate , quest’ultima unica deviazione provvisoria per Campofiorito".
Su L’ORA del 19 Febbraio, è riportata la cronaca degli atti compiuti dal Comitato di agitazione "che è stato ricevuto ieri dagli studenti del Liceo Classico e Scientifico di Corleone, riunitisi in Assemblea. Mentre oggi il Comitato partecipa all’Assemblea degli istituti di Agraria e Ragioneria di Bisacquino, per richiederne la partecipazione allo sciopero zonale del Corleonese per la viabilità".
"Il paese … è come un castello con una sola via d’uscita, ridotta al 50%. La situazione al terzo giorno dal nubifragio comincia a delinearsi in tutta la sua drammaticità, oggi è riconvocata l’assemblea cittadina per ascoltare il Sindaco Di Martino sull’esito degli incontri col Prefetto, con l’Amministrazione Provinciale, col Genio Civile e con l’Ispettorato Zone Terremotate".
Su l’ORA del 21 Febbraio si legge il primo atto, successivamente definito della fuga dell’ESA dalle campagne … "L’ESA ha deliberato di stornare un Miliardo assegnato con Legge Reg.le N. 20 per le Zone terremotate" …."Tale deliberazione secondo il Sindaco Di Martino, oltre alla mancata realizzazione di opere necessarie e richieste di elettrificazione rurale, di strade interpoderali e della costruzione della Cantina Sociale, comporta altresì l’impossibilità di completare le opere già iniziate ….. e quindi abbandonate… quale monumento allo spreco del denaro pubblico"
Purtroppo il 1976, registra oltre alle frane sulla viabilità … .. anche una battuta di arresto dell’attività dell’Amministrazione Comunale, infatti viene formalizzata la prima crisi politica della giunta PSI-PCI, per le dimissioni del Vicesindaco del PCI Giuseppe Raviotta e per le conseguenti dimissioni del Sindaco e dei Consiglieri socialisti in Giunta.
Numerosi ritagli registrano la crisi del Comune fino al 17 agosto del 1976 con la fine del Consiglio Comunale e la nomina di un Commissario del Comune.
Come si può evincere dal racconto dei fatti, l’Amministrazione comunale rappresenta la locomotiva trainante dell’economia della zona e purtroppo subisce un ulteriore blocco nel percorso della ricostruzione, conseguente alla prima crisi politica …nella maggioranza.
Solo dopo un anno si torna alle urne, infatti si vota il 26 e 27 Giugno del 1977 e viene riconfermato il Sindaco Di Martino.
Il 21 Luglio 1977 già il Consiglio è in pieno ritmo lavorativo e la Commissione art. 5, nominata in forza della nuova legge N. 178 che decentra i poteri dell’Ispettorato ai comuni, inizia ad assegnare i primi lotti di fabbricati da ricostruire. ….ma i motivi del contendere tra i due schieramenti elettorali, proseguono con una vera e propria guerra giuridica per l’interpretazione dei voti, pochissimi di maggioranza, sfociata con la sentenza del TAR Sicilia del ’78 che annulla i risultati elettorali, sconvolgendo nuovamente il lavoro da poco avviato con le nuove norme della ricostruzione, scaricando la crisi sulla Commissione art. 5, dimissionata in blocco nel Settembre ’78 e rinnovata con componenti della nuova maggioranza.
Il clima al Comune si fa irrespirabile, fino a sfociare in uno sciopero di protesta degli impiegati comunali e a successive contestazioni disciplinari e sospensione cautelare dei promotori, attivata dalla nuova compagine amministrativa.
Nel Luglio del 1979 Francesco Di Martino è eletto alla Presidenza della Camera di Commercio di Palermo ma già a Dicembre ’79 deve tornare a Contessa perché il Consiglio di Stato accoglie il ricorso delle sinistre avverso la decisione del TAR, viene rieletto Sindaco della maggioranza consiliare, ricomposta alla data del Giugno ’78 dai Giudici di Roma.

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